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Omaggio parmigiano a Sepulveda e alla sua bella storia d’amore-VIDEO


Sulle pagine Facebook degli organizzatori è stato caricato il video che Emanuela Rizzo, autrice del progetto di poesia online #
iostoacasaequestaseravileggounapoesia
con Rita D’Annunzio, Luca Ariano e Alessio Zanichelli hanno realizzato per rendere omaggio a Luis Sepulveda e al grande amore che lo lego’ a sua moglie Carmen Yanez.

Sopravvissuti al regime di Pinochet, alla violenza inaudita della sua dittatura e persino alle torture in carcere, Luis Sepùlveda e la moglie Carmen Yanez hanno combattuto insieme contro un nemico comune: il coronavirus. Ma, questa volta, Luis non ce l’ha fatta.

Uniti da un filo indissolubile che intreccia i loro destini da sempre, Luis e Carmen sono la rappresentazione perfetta della forza dell’amore di fronte a qualsiasi ostacolo. Prima costretti all’esilio, poi separati per diversi anni e infine ricongiunti, la storia d’amore fra Luis Sepùlveda e la moglie Carmen Yanez, poetessa cilena, sembra uscita da un romanzo, proprio come recita una poesia di Sepùlveda, dal titolo La más bella historia de amor.

Luis Sepùlveda incontra Carmen Yanez nel 1968, quando alla guida del Cile c’era ancora il socialista Salvador Allende. Carmen aveva appena 15 anni e dopo soli tre anni anni decidono di sposarsi a Santiago del Cile. Dopo la nascita del primo figlio, un feroce colpo di Stato mette fine alla presidenza di Salvador Allende, instaurando il regime di Pinochet. Per entrambi comincia un periodo di clandestinità, arresti, torture e repressione.  Sepúlveda lascia il Cile nel 1977, Carmen quattro anni dopo. Le loro vite si separano. Lui si trasferisce in Germania e lei in Svezia. Ma il destino li riunisce nel 1996, nella Foresta Nera. Pochi giorni dopo partono per Parigi e nel 2004, a Gijón in Spagna, si sono risposati.

https://www.facebook.com/RizzoEmanuelaDori/videos/512816326080758/


La piu’ bella storia d’amore

L’ultima nota del tuo addio

mi disse che non sapevo nulla

e che arrivavo

al tempo necessario

di imparare i perchè della materia.

Così, fra pietra e pietra

seppi che sommare è unire

e che sottrarre ci lascia

soli e vuoti.

Che i colori riflettono

l’ingenua volontà dell’occhio.

Che i solfeggi e i sol

raddoppiano la fame dell’orecchio

Che è la strada e la polvere

la ragione dei passi.

Che la via più breve

fra due punti

è il giro che li unisce

in un abbraccio sorpreso.

Che due più due

può essere un pezzo di Vivaldi.

Che i geni gentili

stanno nelle bottiglie di buon vino.

Una volta imparato tutto questo

tornai a disfare l’eco del tuo addio

e al suo posto palpitante scrissi

la Più Bella Storia d’Amore

ma, come dice l’adagio,

non si finisce mai

d’imparare e aver dubbi.

Così, ancora una volta

facilmente come nasce una rosa

o si morde la coda un a stella cadente,

seppi che la mia opera era scritta

perchè La Più Bella Storia d’Amore

è possibile solo

nella serena e inquietante

calligrafia dei tuoi occhi

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