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“Ospizio Lager”: due ore di interrogatorio per le tre imputate

E’ durato due ore, con il PM Pensa che per loro aveva chiesto l’arresto, con il Gip Alessandro Conti, che ha invece concesso loro i domiciliari, e il legale Filippo L’Insalata, l’interrogatorio di garanzia delle tre donne accusate di maltrattamenti aggravati sugli anziani ospiti di Villa Alba, casa di riposo privata a San Pancrazio (LEGGI).

Due ore al termine delle quali Maria Teresa Neri, OSS, 31enne titolare (insieme al compagno, non indagato) della struttura, ormai denominata “ospizio lager”, la sorella 35enne Caterina e la madre 58enne Concetta Elia, hanno lasciato il palazzo di giustizia.

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Scenografica, l’uscita. Se Caterina se ne è andata sola e appiedata come era arrivata, Concetta e Maria Teresa hanno chiamato il taxi per poi farlo attendere una ventina di minuti: non volevano lasciare il tribunale per la copiosa presenza di fotografi e giornalisti.

Caterina Neri

Al momento dell’uscita, per nulla rassegnata alla loro presenza, la 58enne, madre delle altre due imputate, ha aggredito verbalmente i cronisti presenti: una scena raccapricciante nell’epopea di queste tre donne accusate di aver inflitto violenze fisiche e morali tremende ad anziani affidati alle loro cure.

L’INTERROGATORIO – Davanti al Gip Alessandro Conti, hanno risposto della denuncia di maltrattamenti aggravati: Maria Teresi Neri e la madre sono arrivate molto prima delle 15, in compagnia del legale, mentre Caterina è arrivata sola, a piedi (foto).

Dopo un’ora di interrogatorio rigorosamente a porte chiuse, Maria Teresi Neri ha lasciato l’aula, dopo aver risposto a tutte le domande del Gip.

Al suo posto, la sorella Caterina, sulla quale pende anche l’accusa per furto. La sua audizione è’ durata trenta minuti, ha fornito una dichiarazione spontanea, leggendo alcune frasi che confermerebbero le versioni della sorella. Avrebbero ascritto i maltrattamenti a “cose di lavoro”.

Rapidissima invece è’ stata Concetta Elia: la 58enne, madre delle altre due imputate, si è’ avvalsa della facoltà di non rispondere.

Spiccio il commento a caldo del legale: ” Hanno chiarito la loro posizione, analizzando le singole condotte”.

Per ora le tre donne rimangono agli arresti domiciliari, non essendo stata presentata alcuna istanza di revoca, che non si esclude possa venir presentata nei prossimi giorni, quando, forse, verranno sentite anche alcune delle parti lese. (Ilaria Ferrari)

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