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Visita urologica: quando è necessaria e come si svolge

L’urologia è quella branca della scienza medica che si occupa di diagnosticare e curare le patologie che possono interessare l’apparato urinario. Il medico specializzato che si occupa di questo specifico genere di malattie è l’urologo; il principale strumento diagnostico a disposizione è la visita urologia: di seguito, vediamo come si svolge e quando si rende necessaria.

Quando occorre sottoporsi ad un controllo

Benché i problemi all’apparato urinario tendano a palesarsi soprattutto in età adulta, è consigliabile sottoporsi ad una visita urologica ben prima dei 40 anni. Anche in assenza di sintomi, infatti, un consulto a scopo precauzionale rappresenta un efficace strumento di prevenzione, mediante il quale monitorare con attenzione lo stato di salute del proprio apparato urinario. Detto ciò, quando è il caso di sottoporsi ad una visita urologica? Non c’è una risposta valida per tutte le tipologie di pazienti ma, in linea di principio, un consulto si rende necessario quando si manifestano i primi sintomi di un problema all’apparato urinario. Naturalmente, è bene che eventuali sintomatologie vengano prima valutate dal proprio medico curante, per determinare la necessità o l’urgenza di un consulto specialistico.

Al netto di questa premessa, lo screening urologico dovrebbe essere effettuato fin dalla prima adolescenza (tra gli 11 e i 14 anni); superati i 40 anni d’età, il consiglio è quello di sottoporsi regolarmente ad un check-up in maniera regolare (una volta l’anno). I soggetti che possono essere maggiormente esposti a problematiche riguardanti il sistema urinario sono i fumatori, i soggetti affetti da obesità o con una spiccata familiarità per le patologie urologiche. L’urologo, inoltre, può essere consultato anche nel caso in cui si manifestino sintomi legati all’apparato urinario; tra questi, quelli ai quali prestare maggiore attenzione sono:

  • sangue nelle urine;
  • incontinenza e perdite di urina;
  • difficoltà di erezione e sangue nello sperma;
  • gonfiore del basso addome, dell’inguine o dello scroto;
  • dolore pelvico o ai reni;
  • calo della libido;
  • dolore durante la minzione;
  • stimolo costante di urinare;
  • getto debole delle urine.

Per quanto concerne le patologie urologiche, invece, le principali sono: IVU (infezione delle vie urinarie), cistite, ritenzione e incontinenza urinaria, ernia inguinale e ostruzione delle vie urinarie.

Come prenotare la visita

È possibile sottoporsi ad una visita urologica sia presso una struttura aderente al SSN (Servizio Sanitario Nazionale) sia rivolgendosi ad un ambulatorio privato come, ad esempio, Ionoforetica. Nel primo caso, è necessario disporre dell’impegnativa firmata dal medico curante; nel secondo, invece, è possibile prenotare il consulto anche senza la prescrizione, benché sia generalmente consigliata. Ragion per cui, è bene informarsi accuratamente in fase di prenotazione.

Come si svolge la visita

Anzitutto, è bene specificare che la visita urologica non richiede alcuna preparazione particolare da parte del paziente; per agevolare la diagnosi e l’anamnesi, è consigliabile portare con sé prescrizioni mediche ed esami strumentali recenti, così da fornire riscontri oggettivi circa la presenza di eventuali altre patologie. Nella maggior parte dei casi, il consulto ha una durata breve (circa 20 minuti) ed è indolore e poco invasivo.

Il primo step di una visita urologica consiste nella già citata anamnesi; il medico specialista raccoglie quante più informazioni possibili circa la storia clinica del paziente, informandosi sullo stile di vita di quest’ultimo. In particolare, verifica quali siano le sue abitudini alimentari, se fuma o beve, e indaga sulla familiarità di alcune malattie. Successivamente, l’urologo procede all’analisi del basso addome (tramite palpazione) e degli organi genitali esterni; qualora sospetta che vi siano problemi alla prostata, può scegliere di effettuare un esame rettale digitale. In base ai riscontri ottenuti durante il consulto, il medico può disporre ulteriori esami strumentali, come ad esempio un’ecografia. In alternativa, può prescrivere un trattamento farmacologico per il trattamento dei sintomi rilevati.

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