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Ardesia: tipologie ed i suoi mille utilizzi

 

Le nostre abitazioni hanno spesso avuto a che fare con l’ardesia. Il termine ardesia deriva da un’antica parola francese “ardesie” (XII secolo) che a sua volta deriverebbe da Ardennes, provincia francese in cui si sviluppò in passato una della prime industrie estrattive per la produzione di lastre sottili da copertura. L’ardesia ligure è anche conosciuta come “lavagna”, pietra che secondo l’interpretazione corrente pare abbia assunto questo nome dall’omonima località della riviera di levante che fino al secolo scorso era il centro commerciale italiano di questo materiale. Si tratta di una roccia metamorfica di origine sedimentaria ed è caratterizzata da una fissilità molto marcata. È proprio questa proprietà che consente di dividere facilmente l’ardesia in piani paralleli. La fissilità dell’ardesia dipende dal fatto che i minerali argillosi tendono a disporsi su piani paralleli tra i quali sono presenti, in finissime strutture lenticolari, i granuli di calcite e di quarzo. Poiché tra un piano di fissilità e l’altro i minerali sono organizzati in una struttura molto compatta, le singole lastre presentano una elasticità e una resistenza alla flessione piuttosto elevate. Il colore dell’ardesia, poi, la rende molto affascinante e per questo è molto indicata per l’arredamento di interni ed esterni.

L’ardesia è tradizionalmente utilizzata per le coperture dei tetti, per la pavimentazione da interno e da esterno, per i portali, per il rivestimento dei gradini delle scale, per la realizzazione dei piani di gioco dei biliardi e, naturalmente per le lavagne scolastiche e non. Da qualche decennio, grazie allo sviluppo tecnologico delle aziende del settore, l’ardesia è entrata anche nel mondo dell’architettura d’interni e dell’oggettistica per la casa con mensole, piani per tavoli, panche, e soprammobili di vario genere. Lo sviluppo tecnologico, oltre ad ampliare le possibilità di lavorazione ha consentito all’ardesia di raggiungere livelli di competitività commerciale che con la lavorazione interamente manuale risultavano essere impossibili.

Negli ultimi anni l’ardesia è utilizzata anche come supporto di cottura. Questi particolari supporti hanno la capacità, dopo essere stati scaldati dalla fiamma, di mantenere a lungo il calore, è possibile ad esempio, per cotture particolarmente lente, spostare la piastra dalla fiamma stessa, di modo che il calore conservato nella pietra continui la cottura in modo lento.Un inconveniente però, è quello relativo ad eccessiva colatura di grasso, contrariamente alla griglia, questo non cade direttamente nel contenitore, in quanto la piastra copre l’intera superficie di cottura.

Ultimamente sono diversi gli chef che utilizzano l’ardesia proprio come piatto per servire le portate direttamente.L’ardesia (detta anche pietra di Lavagna o, in alcuni dialetti alpini, piöda) è una varietà di roccia metamorfica allotigena di origine sedimentaria, diffusa in Italia settentrionale e da molti secoli estratta dalle cave della valle Fontanabuona in Liguria, del cuneese in Piemonte e della val Camonica, Lombardia.

Tutte queste qualità la rendono semplicemente indispensabili per qualsiasi tipo di utilizzo.

 

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