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Saldi invernali! Iniziano il 5 gennaio: 10 consigli per non cadere nella possibile “truffa”

Da venerdì 5 gennaio 2018 inizieranno i saldi in Emila Romagna. I saldi invernali,infatti, in Italia, hanno una data di inizio diversa per ogni regione: sono già cominciati solo in Basilicata (2 gennaio) e in Valle d’Aosta (3 gennaio), mentre in Sicilia bisognerà aspettare sabato 6 gennaio.

In Emilia Romagna termineranno il 5 marzo ma in altre regioni proseguirà, come in Campania dove le svendite promozionali continueranno fino al 2 aprile. I saldi non si limiteranno ai negozi “fisici”: c’è infatti chi preferisce gli acquisti online.

Ma cosa sono i saldi? Sono le vendite a prezzi scontati nel settore commerciale dell’abbigliamento, che avvengono di solito in due periodi dell’anno: dopo le feste natalizie e ai primi di luglio. La parola viene dal lessico commerciale: la differenza tra le entrate e le uscite sono un “saldo”, positivo o negativo, e i “saldi” sono quindi quello che non è stato venduto in un negozio alla fine della stagione e la vendita stessa di quei capi invenduti. I saldi non esistono solo in Italia: molti paesi europei stabiliscono legislazioni particolari per le vendite promozionali.

Per poter fare i saldi i negozi devono rispettare alcune regole. Il prezzo originale di ogni prodotto in saldo deve essere sempre indicato in modo chiaro e inequivocabile, vicino alla percentuale di sconto e al prezzo scontato. Inoltre le merci in saldo devono essere tenute in zone separate rispetto a quelle non in saldo, in modo da non essere confuse.

Attenzione quindi anche a tutti i clienti. Codacons ha pubblicato per tutelare il consumatore 10 consigli per fare acquisti in sicurezza:

Innanzitutto un avvertimento: diffidare degli sconti superiori al 50 per cento, spesso nascondono merce non proprio nuova, o prezzi vecchi falsi (si gonfia il prezzo vecchio così da aumentare la percentuale di sconto ed invogliare maggiormente all’acquisto).

Conservare sempre lo scontrino: non è vero che i capi in svendita non si possono cambiare. Se il cambio non è possibile, ad esempio perché il prodotto è finito, avete diritto alla restituzione dei soldi (non ad un buono). Si hanno due mesi di tempo, non 7 o 8 giorni, per denunciare il difetto.

Le vendite devono essere realmente di fine stagione: la merce posta in vendita sotto la voce “Saldo” deve essere l’avanzo di quella della stagione che sta finendo e non fondi di magazzino. Stare alla larga da quei negozi che avevano gli scaffali semivuoti poco prima dei saldi e che poi si sono magicamente riempiti dei più svariati articoli.

Non fermarsi mai al primo negozio che propone sconti ma confrontare i prezzi con quelli esposti in altri esercizi.

Pagare un prezzo alto non significa comprare un prodotto di qualità. Diffidare dei marchi molto simili a quelli noti.

Non acquistare nei negozi che non espongono il cartellino che indica il vecchio prezzo, quello nuovo ed il valore percentuale dello sconto applicato.

Pagamenti. Nei negozi che espongono in vetrina l’adesivo della carta di credito o del bancomat, il commerciante è obbligato ad accettare queste forme di pagamento anche per i saldi, senza oneri aggiuntivi.

Per Codacons un fallimento sempre più significativo- Ancora una volta le vendite durante i saldi faranno registrare una contrazione – spiega l’associazione – Le famiglie infatti non prevedono di effettuare grandi acquisti durante gli sconti né dedicheranno significativi budget di spesa ai saldi, al punto che solo il 40% degli italiani conta di approfittare delle vendite di fine stagione per fare qualche acquisto nei negozi.

“Il flop dei saldi è da attribuire a diversi fattori – spiega il presidente Carlo Rienzi – Far partire gli sconti a ridosso delle festività natalizie e di Capodanno è una scelta suicida, perché i portafogli degli italiani risultano già svuotati dalle spese per regali, pranzi e cenoni; quest’anno poi ad influire è anche l’effetto “Black Friday” che, grazie ai suoi 4 giorni di sconti speciali nei negozi, ha portato molti consumatori ad anticipare acquisti che avrebbero magari fatto durante i saldi. Infine a decretare la morte delle vendite di fine stagione troviamo il commercio online il quale, grazie a promozioni valide tutto l’anno, attira un numero sempre crescente di cittadini”.

Il budget medio nazionale dedicato ai saldi invernali scenderà quindi a una media di 168 euro a famiglia, con una contrazione del -4% rispetto agli sconti di fine stagione del 2017.

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