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Patente per le donne in Arabia Saudita: è legge, un altro passo verso la parità di genere

di Roberta Nardone

Finalmente anche in Arabia Saudita come tutti gli altri Paesi islamici le donne saranno alla guida: la legge approvata nelle ultime ore dal re Salaman, entrerà in vigore da giugno 2018, data in cui inizieranno ad essere rilasciate le prime patenti.
È una svolta storica per un Paese ultra conservatore come l’Arabia Saudita, dove sono in vigore restrizioni sessiste tra le più rigide del mondo che fino a qualche ora fa includevano anche il divieto per il gentil sesso di mettersi al volante.

Il tutto accade a solo qualche giorno da un’altra legge attraverso la quale è stato permesso alle donne di poter accedere allo stadio in onore del cinquantottesimo anniversario del regno.

Soddisfazione indiscutibile dopo anni e anni di proteste organizzate nel paese da gruppi di donne che negli ultimi anni si sono spesso date appuntamento alla guida delle loro automobili per manifestare contro questo limite assurdo, postando le foto sui social network e che sono state spesso arrestate o condannate per essere andate contro la legge.
Un divieto, quello di poter guidare che, d’altra parte ha radici profonde, dato che per i teologi wahabiti, che si sono espressi contro l’approvazione di questa legge “le donne hanno un quarto di cervello degli uomini”.

Per fortuna, però, alla fine gli estremisti hanno dovuto confrontarsi con il progresso che è iniziato nel 2015, quando le donne sono andate a votare per la prima volta.
Merito della giovane età del giovane sovrano? Potrebbe essere dato che Salaman ha soli 32 anni.
Si spera che questo possa essere il primo passo del sovrano per aiutare il Paese e l’universo femminile in particolare, a conquistare passo dopo passo un diritto dopo l’altro.

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