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Pensioni: incostituzionale il blocco della rivalutazione. Ma è necessario interrompere la prescrizione

1986595582_pensionatiNel maggio 2015 la Corte Costituzionale ha giudicato incostituzionale il blocco della rivalutazione disposto dal Governo Monti nel 2012 e 2013 per le pensioni di valore superiore a 3 volte il trattamento minimo.

La conseguente legge 109 di luglio 2015 ha riconosciuto a queste pensioni arretrati e adeguamenti per cifre molto parziali fino al valore di 6 volte il trattamento minimo e nulla per i valori superiori.

Lo SPI CGIL ha criticato pesantemente questo provvedimento ed ha promosso una serie di azioni legali pilota, con l’obiettivo di ottenere una nuova sentenza di incostituzionalità. A tale proposito, il sindacato pensionati della CGIL di Parma ha inviato a tutti i propri iscritti una lettera per segnalare, a coloro che sono andati in pensione prima del gennaio 2013, che se questa sentenza sarà favorevole ne potranno beneficiare tutti i pensionati che percepiscono una o più pensioni di valore totale superiore a 3 volte il trattamento minimo che hanno interrotto la prescrizione quinquennale. Il termine scade il 31 dicembre 2016 per chi è andato in pensione fino al 2011 e il 31 dicembre 2017 per chi è andato in pensione nel 2012.

Per interrompere la prescrizione é necessario che ogni pensionato e pensionata la cui pensione o le cui pensioni sommate, nel 2015, superino il valore di 1504 € lordi mensili, spedisca all’INPS una raccomandata con ricevuta di ritorno.

ATTENZIONE: copia della lettera inviata, la ricevuta di spedizione e la ricevuta di ritorno della raccomandata vanno conservate accuratamente.

La sentenza della Corte Costituzionale difficilmente potrà arrivare prima del 2017. Lo SPI CGIL è a disposizione di tutti gli iscritti per la compilazione delle domande da inoltrare all’INPS; per ogni ulteriore informazione e approfondimento è possibile rivolgersi a tutte le sedi del sindacato pensionati.

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