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Aemilia e beni confiscati, Cgil: “A Parma sono 154. Emilia Romagna al 2°posto nel Nord”

mafiaCgil regionale fa il punto sul processo Aemilia e sui 209 patrimoni e beni confiscati con la sentenza del rito abbreviato. Dalla mappatura emerge la confisca di 25 aziende (18 a Reggio Emilia, 6 a Parma e 1 a Modena); 72 appartamenti (17 a Reggio, 54 a Parma e 1 a Modena); 89 box o magazzini (11 a Reggio e 78 a Parma); 16 terreni a Parma, e 7 patrimoni non meglio definiti.

“Numeri che mostrano la necessità di accrescere la quota dei patrimoni confiscati, per la loro rapida riassegnazione per fini pubblici e sociali. Questa resta una priorità assoluta, superando storture e lentezze non più sopportabili- scrive il sindacato – La legge di iniziativa popolare promossa con le firme del sindacato e di Libera ha aperto un positivo percorso parlamentare che va rapidamente concluso. Anche in Emilia-Romagna si stanno cercando modalità più rapide ed efficaci per la destinazione dei beni confiscati” prosegue Cgil.

“La mappatura ministeriale dell’ultimo anno sui beni sequestrati vede l’Emilia-Romagna al sesto posto nazionale, con 499 sequestri per un valore di 225 milioni di euro, e al secondo, dopo la Lombardia, fra le 11 regioni a Nord della Capitale. A questi sequestri si sommano 97 beni confiscati in via definitiva. – prosegue Cgil – Secondo alcuni dati recuperati dal progetto europeo ‘Icaro-Eu’, emerge che i sequestri delle imprese in Emilia-Romagna denotano una forte intrusione nell’economia della regione, trattandosi di settori che descrivono esattamente quel sistema produttivo regionale, in netta distinzione con la media nazionale”.

“Il 29% delle aziende sequestrate si occupa di attività immobiliari (media nazionale 8%) e, addirittura, l’11% di attività finanziarie, contro una media nazionale dell’1%. Numeri che confermano la necessità di riflettere meglio sui dati provenienti da altre fonti, sempre ufficiali, e che possono aiutare a capire meglio le specificità malavitose in regione. Sui nostri ‘picchi’ regionali del lavoro nero o irregolare nel settore immobiliare, e sul record regionale di ‘segnalazioni di operazioni finanziarie di sospetto riciclaggio’. Riciclo e cosche, riconfermati negli atti recentissimi dell’inchiesta ‘Grecale ligure’ con le note ricadute modenesi e che, speriamo, non ricadano sul lavoro dei 17 dipendenti di quella ditta”.

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