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Il Tar boccia la Proges: servizi educativi per i disabili ad Ancora – Aldia

cartello_disabiliServizi educativi: Comune batte Proges uno a zero. O meglio, il Tar fa uno a uno, rinnegando se stesso e assegnando il servizio di educatori per gli alunni disabili all’ATI Ancora -Aldia, che se lo era  aggiudicato alla gara d’appalto ma cui poi le cooperative uscenti lo avevano sfilato con una sospensiva del Tar stesso. 

Procedendo per gradi, intorno a Ferragosto il Comune annunciava di aver assegnato il servizio disabili all’ATI Ancora Aldia, e che le due coop se le erano aggiudicato offrendo una qualità inferiore all’ATI uscente Proges-Aurora Domus-Dolce ma un prezzo molto più competitivo.

Nascono immediatamente le polemiche, per il servizio assegnato al massimo ribasso e per il timore dei sindacati che non vengano tutelati i posti di lavoro. Arrivano le rassicurazioni, ma non convincono.

Passano i giorni, e le cooperative uscenti fanno ricorso al Tar, che sospende provvisoriamente l’appalto assegnato ad Ancora Aldia, fino ad oggi. Ricominciano le scuole, e il servizio affidato temporaneamente al Proges – Aurora Domus – Dolce.

Poi c’è oggi, venerdì. Con la pronuncia definitiva del Tar: il servizio disabili va alle cooperative che l’hanno vinto. L’istanza di sospensione delle cooperative Aurora Domus e Proges è stata respinta. I giudici hanno richiamato “la genericità delle doglianze formulate avverso il contestato costo del lavoro esposto dall’aggiudicataria basate unicamente sullo scostamento dai valori indicati nelle tabelle ministeriali, pacificamente derogabili”, non riscontro, insomma, intoppi nell’assegnazione.

Dunque il servizio d’integrazione potrà essere affidato alle nuove coop dal Comune. Coop che in questi giorni hanno assunto 120 educatori parmigiani interessati dal servizio. “Non abbiamo aspettato il Tar – dichiara il direttore di Ancora Luga Mogianesi all’agenzia Dire – ma, con uno sforzo organizzativo non indifferente, ci siamo preparati a svolgere il servizio che altrimenti sarebbe rimasto scoperto. In questa vicenda la priorità è sempre stata per noi la continuità del servizio perché va bene la dialettica tra aziende concorrenti, ma a pagare non devono essere le famiglie o i ragazzi assistiti”.

Per quanto riguarda le assunzioni degli educatori, inoltre, prima della comunicazione del Tar arrivata nelle ultime ore, il contratto proposto da Ancora e Aldia prevedeva una “clausola sospensiva” in base alla quale, se il Tribunale avesse deciso di riassegnare il servizio ai vecchi gestori, le assunzioni sarebbero state nulle e gli educatori sarebbero ritornati a lavorare per le cooperative in cui erano inseriti in precedenza.

Ora starà ad Ancora e Aldia mantenere le promesse, far ricredere i detrattori. Lavorare bene per zittire tutti. (fdv)

 

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