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Default Banca Cis, Mussoni: “Grazie ad uno strenuo lavoro all’opposizione ridato credibilità al Paese”

“La sentenza d’appello contro Daniele Guidi conferma che esisteva un progetto contro il Sistema Paese in quel periodo storico politico, legata a meri interessi personali: progetto che ha portato una serie di problematiche e conseguenze che hanno messo in crisi il paese e i cittadini portandoci anche a rischiare il default.

Grazie ad una azione determinata e coraggiosa all’opposizione prima, al Governo poi, e a tanti mesi di lavoro abbiamo ora, finalmente, ricostruito la credibilità del sistema”.

Lo dice Francesco Mussoni, oggi capogruppo PDCS ed ex Capitano reggente della Repubblica di San Marino. Il periodo storico cui si si riferisce è quello del governo di Adesso Sm, dal 2018 al pre- Covid, quando addirittura si chiacchierava di rischio default e lo stesso Mussoni era consigliere d’opposizione.

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Motivo? Le necessità di ricapitalizzazione della Cassa di Stato, la Cassa di Risparmio di San Marino, e il default di Banca Cis, per cui Daniele Guidi, insieme ad altri soggetti, è accusato a vario titoloni truffa ai fondi pensione Iss e Fondiss e di concessione di fidi in assenza di adeguate garanzie, amministrazione infedele, false comunicazioni sociali ed ostacolo alla vigilanza.

“Guai” per i quali Guidi, ad oggi irreperibile è stato condannato a 5 anni e 10 mesi di carcere, oltre alla multa di 30mila euro, in primo grado prima, in appello poi. “Guai” che il governo uscente ha ripianato in intelligenza politica e pugno d’uro quando serviva.
Già, perché la Repubblica, tanto vicina per geografia ma immaginata tanto lontana e florida per situazione economica, in quegli anni ha vissuto incubi veri. Con le banche che sparivano da un giorno all’altro, bancomat chiusi e via le insegne. Perché tutto il mondo è paese. E anche a San Marino è servito il pugno duro, alzare la voce e stringere le maglie politiche per ripartire.
E poter essere di nuovo esempio all’Italia.

1 Commento

  1. Bravo Francesco

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