Home » Ambiente » Inceneritore: “L’assemblea dei sindaci delibera il “no” all’ampliamento di capacità. La soddisfazione di Folli. I rifiuti liguri verranno bruciati a Piacenza

Inceneritore: “L’assemblea dei sindaci delibera il “no” all’ampliamento di capacità. La soddisfazione di Folli. I rifiuti liguri verranno bruciati a Piacenza

inceneritore-parma

Ultima assemblea dei sindaci prima della pausa estiva. Al vaglio dei primi cittadini dei Comuni del Parmense tre atti d’indirizzo: valutazione della richiesta di Iren di aumentare la capacità d’incenerimento del termovalorizzatore e, quindi, dalle attuali 130.000 tonnellate all’anno a 195.000 e di utilizzare rifiuti provenienti anche da fuori provincia e da fuori Regione; valutazione di uno studio di fattibilità per capire le dinamiche economiche, giuridiche e di gestione relative alla costituzione di una società pubblica per la gestione del Servizio Idrico Integrato dei Comuni della provincia di Parma; istituzione di un tavolo di lavoro interprovinciale per la definizione dell’area vasta “Emilia”.

“NO AL POTENZIAMENTO DELL’INCENERITORE” – L’assemblea dei sindaci ha votato l’atto di indirizzo (approvato con tre voti di astensione) relativo alla richiesta di Iren per l’adeguamento dell’autorizzazione integrata del PAIP così da aumentare la capacità di incenerimento del termovalorizzatore di Ugozzolo e per utilizzare rifiuti solidi urbani e speciali extra-provinciali ed extra-regionali. L’atto votato esprime la ferma e incondizionata contrarietà, da parte dell’assemblea, al potenziamento della capacità di smaltimento del termovalorizzatore di Parma e all’utilizzo di rifiuti solidi urbani e speciali provenienti al di fuori dell’ambito provinciale; l’atto richiede l’impegno del Presidente della Provincia e del Sindaco del Comune di Parma a chiedere agli Enti preposti che venga mantenuto il rispetto degli impegni assunti in sede di pianificazione e di autorizzazione del PAIP e che, in ogni caso, vengano previste tariffe più favorevoli per il territorio provinciale qualora, a seguito della sopravvenuta normativa, presso il PAIP dovessero smaltirsi rifiuti originati in zone esterne al territorio della Provincia di Parma.

Il Sindaco del Comune di Parma, Federico Pizzarotti e la Consigliera Provinciale all’ambiente e sindaca di Colorno, Michela Canova, hanno sottolineato questione delle tariffe: “A fronte di utilizzo di rifiuti da fuori provincia o da fuori regione la richiesta è che le tariffe non siano uguali a quelle degli altri (che sono già più basse) ma che vengano ulteriormente abbassate: è un grande risultato”.

Approvato anche l’atto (con un voto d’astensione) per la realizzazione di uno studio di fattibilità tecnico-economica, da parte dell’Università degli Studi di Parma in collaborazione con ATERSIR (che si è già espressa favorevolmente), per evidenziare problemi e criticità nella costituzione di una società interamente pubblica per la gestione del servizio idrico integrato; approvata anche la costituzione di un forum tecnico in cui i rappresentanti delle amministrazioni possano discutere gli aspetti più interessanti e critici dello studio di fattibilità e la programmazione di una riunione consiliare per ciascun Comune per la presentazione dell’iniziativa. L’operazione non comporta alcun onere per la Provincia e i Comuni del territorio.

Infine approvato, con un voto di astensione, l’atto di indirizzo per l’istituzione di un tavolo di lavoro interprovinciale per la definizione dell’area vasta “Emilia”. Il Presidente della Provincia e il Consiglio Provinciale proporranno la costituzione di un tavolo di concertazione con le altre Province dell’area vasta Emilia e, in particolare, con le Province di Piacenza, Reggio Emilia e Modena. Infatti nel riordino istituzionale inaugurato dalla Legge 56/2014 (cosiddetta Del Rio) e proseguito con legge di riordino istituzionale della Regione Emilia-Romagna, le Province possono agire in modo propositivo coordinando tavoli di confronto e discussione.
Interventi del sindaco di Zibello, Andrea Censi, che ribadisce la necessità di un tavolo poiché “è fondamentale il tema della pianificazione strategica nel disegno della legge regionale sull’uso del territorio ed è necessario immaginare le modalità di stare insieme e i temi che l’area vasta dovrà affrontare”. Anche Paolo Bianchi, sindaco di Collecchio, ricorda come “la legge regionale non ha preso in considerazione i confini dell’area vasta e ci sono 120 giorni per definire che cosa devono essere queste aree vaste”.

Anche il sindaco Pizzarotti sottolinea l’importanza del percorso da delineare e il suo voto favorevole all’iniziativa così come il sindaco di Borgo Val di Taro, Diego Rossi, che ha sottolineato “come la proposta sia utile se accompagnata da un lavoro d’integrazione fra i Comuni anche in vista di possibili unioni e fusioni, per fare in modo che il territorio non sia sempre più distante dai luoghi decisionali”.

LA SODDISFAZIONE DI FOLLI – “Deliberata oggi in assemblea dei sindaci a larga maggioranza dei presenti l’atto di indirizzo proposto dal Comune di Parma condiviso con i sindaci della Provincia che ricalca quanto già votato in consiglio comunale per esprimere la netta contrarietà del territorio alla richiesta di incremento della capacità dell’inceneritore di Ugozzolo ed all’arrivo dei rifiuti da fuori provincia contravvenendo alle prescrizioni sottoscritte da tutti gli enti e da Iren al momento della costruzione dell’impianto.

L’assessore Folli ed il sindaco Pizzarotti a proposito dichiarano che la fase successiva che vedrà la discussione e l’approvazione del Piano Regionale Gestione Rifiuti deve tener conto delle osservazioni fatte dal Comune di Parma a favore di una politica di dismissione degli impianti esistenti dando priorità a quei territori che raggiungono gli obiettivi di riduzione rifiuto residuo come lo è attualmente quello di Parma che con il comune capoluogo è diventato di gran lunga quello più virtuoso in regione.

La responsabilizzazione dei territori è un elemento imprescindibile per spingere amministrazioni e cittadini verso sistemi di raccolta porta a porta per una drastica riduzione del rifiuto residuo con Parma che nel 2014 ha più che dimezzato l’indifferenziato procapite a smaltimento (143 kg/abitante/anno) rispetto agli altri comuni capoluogo in regione che si attestano con quantitativi ben superiori (Bologna 323 kg, Reggio 277 kg, Forlì 324, Piacenza 310, etc. dati Arpa 2013)”.

I RIFIUTI DELLA LIGURIA A PIACENZA – La Regione Emilia-Romagna accoglierà i rifiuti della Liguria. Lo ha deciso oggi la Giunta regionale, stabilendo che sarà l’inceneritore di Piacenza a smaltire le 200 tonnellate al giorno per 50 giorni, non reiterabili, per un massimo di 10mila tonnellate in totale.

“Una quantità facilmente gestibile – spiega l’assessore all’Ambiente dell’Emilia-Romagna, Paola Gazzolo – se pensiamo che la sola provincia di Rimini produce nel mesi di agosto quasi il doppio di rifiuti. Piacenza è stata scelta per il principio di prossimità e lo smaltimento rientrerà comunque nei limiti provinciali autorizzati – assicura la Gazzolo -. La Liguria pagherà la stessa tariffa dei cittadini piacentini, più un ristoro ambientale di 14 euro a tonnellata al Comune di Piacenza.

La Regione ha accolto la richiesta perché quella della Liguria è un’emergenza vera – continua -. La decisione è stata presa con il coinvolgimento dei territori e dei capigruppo dell’Assemblea legislativa, tutti hanno condiviso il nostro approccio, ad eccezione del M5S che ha perso l’occasione di dimostrare di condividere il valore della solidarietà”.

Lascia un Commento

Il tuo indirizzo email non verrà pubblicato.I campi obbligatori sono evidenziati *

*