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Inceneritore: accordo in regione per bruciare anche i rifiuti della Liguria? Le accuse di Folli e la replica della Regione

Inceneritore

Toti chiede aiuto a Bonaccini per lo smaltimento di rifiuti prima che il lembo di terra tra Emilia e Francia vada in default. E pare che proprio il Paip cittadino sia destinato a rappresentare la mano tesa dal governatore regionale ai “vicini di Cisa”. Alla faccia di promesse e proclami.

“C’è un problema con lo smaltimento dei rifiuti che dobbiamo risolvere, perché potrebbe altrimenti portare una emergenza”: lo ha detto il governatore della Liguria, Giovanni Toti (Forza Italia), spiegando in consiglio Regionale che “dobbiamo al più presto rinnovare i contratti con le amministrazioni di altre regioni per smaltire i rifiuti sino alla fine dell’anno, perché i precedenti sono scaduti a giugno” – lo rivela il Secolo XIX, storico quotidiano di Genova, allarmando i cittadini parmigiani, soprattutto quelli contrari all’inceneritore, poichè,  per risolvere il problema, Toti sarebbe in contatto con il “collega” Stefano Bonaccini, governatore dell’Emilia Romagna, che dovrebbe aiutare la Liguria con questa possibile “emergenza rifiuti”, per cui la prima richiesta di “aiuto” era partita già dalla giunta Burlando: dopo la chiusura della discarica genovese di Scarpino a fine 2014, negli ultimi mesi i rifiuti liguri sono stati smaltiti in Piemonte.

Adesso, però, quell’accordo è scaduto e circa 60mila tonnellate di rifiuti liguri dovrebbero essere “accolte” dall’Emilia Romagna, una quantità «del tutto sostenibile», avrebbero detto dalla Regione.

Tradotto, questi rifiuti sarebbero diretti proprio al Paip di Ugozzolo. Alla faccia delle promesse della Regione di non aumentarne le capacità incenerente e del Pd di non accogliere rifiuti da fuori regione. 

LA REPLICA dell’ASSESSORE ALL’AMBIENTE GABRIELE FOLLI – “E’ paradossale che accordi che riguardano la città di Parma vengano presi al chiuso nelle stanze della Regione direttamente con i gestori, senza consultare le amministrazioni locali nè informare i cittadini.

Ritengo poi oltremodo scorretto annunciare questo accordo come se fosse una vittoria per il territorio proprio il giorno prima di una manifestazione che ribadiva quanto chiesto con una mozione unitaria in consiglio comunale da tutte le forze politiche.

Non si capisce come il PD e Dall’Olio possano ritenersi soddisfatti di un simile accordo visto che non ci risulta che Iren abbia ritirato la richiesta di adeguamento allo Sblocca Italia, non sono state date certezze sulla volontà di non procedere all’incremento di capacità a 195.000 tonnellate e dopo aver dato un sostanziale benestare all’arrivo di rifiuti da fuori Provincia, si accetta da parte del Partito Democratico anche l’opzione di ricevere rifiuti dalla Liguria e non poca cosa ma bensì quantitativi che sembrerebbero aggirarsi attorno alle 70.000 tonnellate. Viene da chiedersi se l’abbiano letta prima di votarla quella mozione”, incalza Folli.

“E’ bene – continua – che i cittadini sappiano che non siamo di fronte ad una situazione emergenziale come vuol far credere la giunta Bonaccini perchè la Liguria ha un deficit strutturale di latitanza nelle politiche virtuose di gestione rifiuti (in 10 anni è passata dal 18 al 32% di raccolta differenziata) e non ci sono segnali che la regione Liguria si stia attrezzando per colmare questo gap.

Lo Sblocca Italia sta palesando in questi giorni tutte le sue incongruenze rispetto a politiche virtuose che i territori come Parma stanno portando avanti con fatica e risultati di assoluta eccellenza a fronte di altri territori che invece si de-responsabilizzano, restano fermi a modelli di raccolta appartenenti alla preistoria e demandano ad altri di farsi carico dei loro problemi.

In tutto questo balletto e rimpalli di responsabilità una costante è certa ed è quella di un Partito Democratico che a livello locale si comporta in modo schizofrenico votando una mozione per poi disattendere un minuto dopo i contenuti della stessa e a livello regionale e nazionale tutela gli interessi delle multi-utility e si disinteressa delle espressioni democratiche dei territori.

Questa amministrazione si opporrà con forza con tutti gli strumenti a sua disposizione a questo disegno perverso”.

LA CONTRO – REPLICA DELL’ASSESSORE REGIONALE ALL’AMBIENTE PAOLA GAZZOLO – In serata è arrivata la replica, piccata, dell’assessore regionale all’ambiente Paola Gazzolo a Folli: “Prima di parlare poteva chiamarci, non faremo nulla se non di concerto o già deciso di comune accordo, non è stato deciso nulla e non verrà presa alcuna decisione senza che prima vi sia un confronto. Abbiamo dato precise rassicurazioni e intendiamo rispettarle”:

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