Home » Altre storie » Videogiochi- Recensione di Muramasa Rebirth: gli scontri delle lame maledette

Videogiochi- Recensione di Muramasa Rebirth: gli scontri delle lame maledette

Il titolo, doppiato in giapponese e sottotitolato in inglese, è un action 2D con elementi GDR uscito nel 2009 su Wii, poi riproposto su Playstation Vita nel 2013 con l’aggiunta di 4 DLC, da comprare separatamente o in un edizione speciale assieme al gioco disponibile solo sul PS store, ovviamente in questa recensione parlerò della versione Playstation Vita.

La storia, ambientata in Giappone durante l’epoca Edo, narra da un lato della principessa Momohime, e dall’altro del ninja Kisuke, entrambi vedono la propria vita stravolta dalle cosiddette “Lame Demoniache”, katana maledette incredibilmente letali superiori a qualsiasi altra arma.

Durante il loro viaggio non solo affronteranno samurai e assassini ma si scontreranno anche con spettri, divinità ed altri esseri come i Kappa od i Tengu ad esempio, che traggono quindi fortemente spunto dal folklore giapponese.

Il sistema di combattimento è molto semplice, inoltre è identico tra i 2 personaggi, dato che presenta un repertorio di mosse piuttosto ridotto, e visto che i nemici tendono a ripetersi fin troppo spesso la noia si presenterà ben prima di finire l’avventura.
Questo mina pesantemente l’esperienza di gioco, e solo le boss fight daranno una boccata d’aria fresca al titolo, anche in questo caso i problemi non mancheranno, visto che i boss faranno molti danni, e possiederanno un enorme quantità di vita, protraendo quindi gli scontri a lungo.
Saremo dunque costretti ad utilizzare spesso i curativi, i quali risulteranno anche parecchio dispendiosi, però va sottolineato che potremo cambiare la difficoltà da normale a facile in quasi ogni momento.

Riguardo le Lame Demoniache esse saranno suddivise in 2 categorie: leggere e pesanti, quest’ultime saranno decisamente svantaggiate rispetto le prime, infatti seppur disporranno di attacco e resistenza più alti è anche vero che sono incredibilmente lente rispetto alla loro controparte. Per questo motivo sarà più conveniente utilizzare quelle leggere, nonostante pecchino in puro danno la loro velocità sarà più che sufficiente a rimediarne l’efficienza.

Come accennato poco fa le Lame Demoniache possiedono 2 statistiche di cui tenere conto: la potenza, l’attacco dell’arma, e la resistenza, la seconda si ridurrà man mano che i colpi nemici verranno a contatto con la nostra arma, oltre a ciò ogni arma possiederà un’abilità passiva di varia natura e un mossa speciale che ne consumerà la durabilità.

Dovremo prestare molta attenzione durante le boss fight visto che spesso rischieremo di rompere le spade dopo aver subito un solo attacco, anche se in alcuni casi scontrare la nostra lama coi colpi nemici tornerà utile, ad esempio per deflettere sfere di energia o pararci.

Una volta spezzata la lama, questa sarà inutilizzabile per un periodo di tempo e saremo costretti a cambiarla con un altra delle 3 equipaggiate sul momento.

Il processo di ottenimento di nuove Lame Demoniache è piuttosto semplice, andando nell’apposito menù sceglieremo quale forgiare utilizzando le anime che ci dropperanno i nemici, e lo spirito accumulato, ottenuto mangiando cibo oppure raccogliendolo nei vari livelli, infine una volta raggiunto il livello richiesto potremo utilizzarle.

Il mondo di gioco è diviso in varie zone interconnesse tra di loro nelle quali potremo trovare ristoranti, mercanti e punti di salvataggio, inoltre in alcune aree troveremo dei “dungeon” che dovremo finire per procedere nella trama principale oppure ardue sfide che ci premieranno con accessori per il nostro personaggio.

Il problema di questo sistema è la mancanza di punti di viaggio rapido, se non dopo aver finito la storia del protagonista in uso, rendendo quindi l’avanzamento ancora più lento, e perlopiù interrotto dai nemici che troveremo quasi in continuazione, e che dovranno essere sconfitti per progredire.
Parlando dei 4 DLC non c’è molto da aggiungere, la base del gameplay è la stessa, ma ognuno di essi avrà un nuovo protagonista con una propria storia, e ciascuno di loro avrà 3 nuove armi da utilizzare e potenziare, alcune avranno un moveset diverso o saranno semplicemente da lanciare, mentre altre per essere usate dovranno essere prima “caricate”.
Da questo aspetto sorgono 2 problemi però, il primo sarà la difficoltà di riuscire a mantenere un danno adeguato per tutte e 3, dato che come per le lame demoniache saranno richieste anime e spirito, cosa che ci porterà a farmare molto purtroppo, il secondo sarà la loro scarsa durabilità, che potrebbe lasciarci senza alcun mezzo di contrattaccare in alcune situazioni.
Graficamente il tutto si svolgerà in magnifiche aree incredibilmente dettagliate e piacevoli alla vista, che saranno in grado di lasciarci più volte a bocca aperta, grazie allo stile adoperato dagli sviluppatori che darà l’impressione di osservare un bellissimo dipinto.
Se l’ambientazione sembrerà quasi un quadro i personaggi vantano di uno stile più particolare, che esagererà molto determinati loro elementi come la corporatura, le armi od il vestiario.
La colonna sonora non è certamente eccelsa, ma risulta comunque piacevole e godibile, oltre ad essere un buon accompagnamento al gioco.

In conclusione:
Il titolo risulta lento, ripetitivo e poco approfondito nelle sue meccaniche action, soprattutto considerando la sua durata che si aggira sulle 24 ore, e per quanto possa essere piacevole esteticamente e a livello narrativo non lo consiglio se non a chi è un appassionato del genere.

Lascia un Commento

Il tuo indirizzo email non verrà pubblicato.I campi obbligatori sono evidenziati *

*