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Il Comune acquista Lenz Teatro e la cultura diventa un progetto al Ponte Nord

Un progetto culturale per Parma. Questo sembra essere l’intento della nuova amministrazione cittadina e del nuovo assessore alla cultura Michele Guerra che ha presentato negli storici spazi del Teatro Lenz di via Pasubio il 12 settembre l’acquisizione da parte del Comune del teatro fondato da Maria Federica Maestri.

Recupero e riqualificazione di parti critiche di citta’, contaminazione di percorsi culturali in zone che hanno perso identita’ e funzione originaria, progetti fino ad ora gestiti da privati seppur con l’appoggio dell’amministrazione, entrano a far parte di una visione istituzionale della cultura cittadina.

 

Il grande evento che sottolinea questa volonta’ sara’ la rappresentazione del “Paradiso- Un pezzo sacro” di Lenz Teatro in collaborazione con il Teatro Regio di Parma che vede l’ufficialita’ della musica di Verdi incontrare la sperimentazione contemporanea del linguaggio di ricerca.

Atto simbolico di una volonta’ di questo assessorato di proporre innovazione e arte contemporanea all’interno della ben piu’ consolidata e riconosciuta tradizione cittadina rafforzata dalla scelta del sito in cui portare questo nuovo percorso.

Saranno infatti messe in scena al Ponte Nord tutte le serate previste della rappresentazione, dall’11 al 22 ottobre rafforzando l’idea di un nuovo corso nella gestione della ‘cosa’ pubblica e, forse, un simbolico riscatto da scempi del passato recente.

“Un’opera scandalosa”, come l’ha definita l’assessore Guerra nel corso della conferenza stampa, che potra’ temporaneamente essere restituita alla citta’ nobilitata dalla magica credibilita’ della cultura. Un atto di bellezza intellettuale.

PARADISO. UN PEZZO SACRO

PONTE NORD_FESTIVAL VERDI 2017

11 | 22 ottobre

 

TEATRO REGIO DI PARMA/LENZ FONDAZIONE

 


Drammaturgia e imagoturgia | Francesco Pititto
Installazione site-specific, elementi plastici, costumi, regia | Maria Federica Maestri
Musica | installazione sonora | Andrea Azzali
Maestro del Coro | Gabriella Corsaro
In scena | Ensemble di Lenz Fondazione e Associazione Cori Parmensi
Cura | Elena Sorbi
Organizzazione | Ilaria Stocchi
Ufficio stampa | Michele Pascarella

Shooting fotografico | Fiorella Iacono
Media video | Stefano Cacciani
Cura tecnica | Alice Scartapacchio, Lucia Manghi, Gianluca Losi

Assistente | Monica Bianchi

Produzione | Lenz Fondazione

Commissione del Festival Verdi in prima assoluta
in collaborazione con: Teatro Regio di Parma < Festival Verdi
con il sostegno di: MiBACT, Comune di Parma, Regione Emilia-Romagna, DAISM-DP Ausl di Parma

 

    Dentro il grande ponte d’acciaio e vetro, il “regno della pura intuizione” e “categoria mentale dell’inconoscibile” – come ebbe a definire il Paradiso dantesco il linguista e critico letterario Salvatore Battaglia – debutta in prima assoluta PARADISO. Un Pezzo Sacro di Lenz Fondazione, commissione in esclusiva per il Festival Verdi 2017.

L’installazione site-specific verrà presentata con un grande coro di voci femminili, azioni performative d’attrici, elaborazioni musicali originali e immagini virtuali. La musica divina delle Laudi alla Vergine Maria di Verdi e le terzine di Dante comporranno una drammaturgia ampia e variegata diretta a riempire di grazia estatica e materia contemporanea questo spazio urbano privo, per ora, di funzione pubblica ma manufatto monumentale la cui figura ondeggia come corpo sospeso nell’aria.

 

    Il vero incontro tra Verdi e Dante avviene con Le Laudi alla Vergine Maria, dall’ultimo canto del Paradiso, incluse nei Quattro Pezzi sacri del 1898. È una composizione di carattere sacro per coro di soprani e contralti, voci femminili senz’accompagnamento: la santa orazione di S. Bernardo vi è intonata con pura trasparenza sonora, con l’essenzialità della polifonia classica. Un Verdi che guarda alla polifonia antica che, come scrive Massimo Mila, con i Quattro pezzi sacri assicura «la continuità storica della Cantata dai tempi di Bach a quelli di Stravinskij: senza di loro il filo della tradizione si sarebbe spezzato».

 

    Il Canto XXXIII del Paradiso di Dante Alighieri si apre con la preghiera alla Vergine che San Bernardo rivolge a Maria, affinché Dante possa assistere alla visione di Dio. I primi versi sono per la Vergine, poi seguono quelli per permettere al Poeta di alzare lo sguardo sino a Dio, senza perdere l’uso delle facoltà umane. Dante guarda verso l’alto cercando di vedere e penetrare la luce divina, di avvertire la percezione dell’unità dell’Universo in Dio, la rivelazione della Trinità e del mistero dell’Incarnazione. L’ultimo canto dell’intera commedia si compie nel luogo della visione di Dio, dell’estasi totale.

 

    L’installazione riempie lo spazio di involucri-sarcofagi molli-sacchi mortuari a terra, all’interno dei quali forme pesanti emettono suoni e movimenti fino a presentarsi progressivamente con forme umane. L’opera scenica realizzata per il Paradiso si innesta sulle figurazioni sacre di Piero della Francesca per farsi pienamente contemporanea secondo la lezione delle ‘pitture’ immaginifiche di Jannis Kounellis. L’innalzamento dal basso all’alto progredisce di pari passo con l’intonazione, prima singola e poi corale, delle Laudi. Altre figure femminili, attrici storiche di Lenz e dei diversi laboratori sensibili, accompagnano la moltitudine verso il piano superiore, attraversando scale e percorsi testuali, visuali, di luce fino a raggiungere la condizione del distacco definitivo, della sparizione dei corpi, di cui rimangono soltanto scie materiche oscillanti.

 

    “Il colossale fiume di luce scorto da Dante assomiglia in tutto e per tutto al “mare” di Dirac, soprattutto in virtù di quelle scintille vive che escono da esso per poi rientrarvi, esattamente come le particelle che si riuniscono alle corrispettive antiparticelle, dissolvendosi in pura energia!” La composizione dell’imagoturgia riprende visioni e relazioni della scienza quantistica che sembrano, a posteriori, ridisegnare il Paradiso dantesco con le geometrie delle teorie più recenti.

 

    La drammaturgia musicale si è concentrata in particolare sulla forma musicale della composizione sacra verdiana, con variazioni di tempo e timbro, fluttuazioni e ondulazioni d’altezza, sull’elaborazione degli accordi.

 

    Il Paradiso di Lenz Fondazione è un viaggio di progressivo apprendimento estetico, una salita collettiva di coro, attrici e spettatori verso una superiore dimensione etica, una ricerca costante della verità illuminata che solo una particolare sensibilità oltre l’intelletto, uno stato sovrasensibile e misterioso, nella sua estrema debolezza può raggiungere.

 

settembre 2017

LENZ FONDAZIONE

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