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Younger, la nuova serie tv dal creatore di Sex & The City

di Carlo Lanna

 

L’attesa è stata lunga ma finalmente anche il pubblico italiano può apprezzare questo piccolo gioiello della serialità moderna.  Dal 21 febbraio su FOXLife – canale dell’offerta di SKY- è in onda la prima stagione di Younger. La comedy firmata dal celeberrimo Darren Star, creatore di Sex & The City, Beverly Hills, 90210 e Melrose Place, è un concentrato di ironia ed affabilità, un prodotto sui generis che inconsapevolmente, fotografa la situazione lavorativa di oggi.

Fra tanti vizi e poche virtù, Younger ci accompagna nel mondo dell’editoria all’epoca dei social network, delle donne forti ed in cerca di un amore vero, dei romanzi ‘mordi e fuggi’ e dei sogni di gloria. Ispirato all’omonimo romanzo di Pamela Redmon Satran,  la serie è un grande fenomeno di costume in America, tanto è vero che è in fase di produzione la stagione numero 4. Con un format fresco e deciso, un’ironia graffiante ed un’impostazione da sit-com, Younger è la serie del nuovo millennio da non perdere assolutamente.

Protagonista è Liza (Sutton Foster), una quarantenne goffa ma ancora avvenente, annoiata dalla vita ed in cerca di un lavoro. Ha una grande passione per la letteratura, una parlantina spedita e tanta voglia di mettersi in gioco. Supportata dai consigli dell’estrosa Debbie, fidata amica da tempi immemori, Liza cerca di rimettere in carreggiata la sua vita vuota e spoglia. Purtroppo il mondo dell’editoria, o almeno quello che la donna ricordava, è cambiato del tutto. La bravura e le competenze in materia non sono più una componente necessaria, quello che conta è quanto è cool il capo di abbigliamento che indossi in ufficio e quanti followers hai su Instagram. Così Liza, mentendo spudoratamente sulla sua età, si finge una venticinquenne di belle speranze ed, in questo modo, diventa assistente personale in una fra le case editrici più in voga di New York. Il pericolo è sempre dietro l’angolo, ma tutto questo regala a Liza la spinta necessaria ad oltrepassare i suoi limiti. In questo contento, la donna conosce Kelesy Peters (Hilary Duff), anche lei alle prime armi nella competitiva realtà lavorativa, ed il giovane ed aitante Josh (Nico Tortorella), con il quale inizierà una piccante relazione sentimentale.

Divertente, sexy, ammiccante, modaiolo, accattivante, coinvolgente, si sprecano gli aggettivi per far splendere la bellezza di Younger e per spiegare il suo impatto nella pop culture; si, perché la serie al di là della sua stravaganza, è la prima produzione televisiva – o almeno degli ultimi 5 anni – che è riuscita a fotografare nella maniera più realista possibile, i valori e gli umori della generazione di oggi. Una generazione frenetica, che segue le mode alla lettera, che non riesce a staccarsi dal mondo del web, sempre connessa, sempre pronta ad immortalare un momento della propria giornata e prontissima a vivere con estrema superficialità le relazioni amorose. Ma Younger è anche uno sguardo vivido e sincero al mondo femminile all’epoca dei social, è un racconto in rosa fresco e disinibito che celebra il girl power e quella donna forte, determinata che pensa solo alla carriera. E Liza da spettatrice quasi sbalordita, viene totalmente ammaliata da una realtà così frizzante e piena di nuove opportunità, che stenta a credere che il mondo di oggi sia così diverso da come lei stessa lo ricordava.

Darren Star da questo punto di vista, ha sempre avuto una grande capacità nel raccontare storie stilose e radicate nella realtà; con Sex & The City ha innovato il genere della commedia, parlando di sesso e rapporti promiscui in un momento delicato per la tv degli anni 2000, con Younger non ha fatto altro che estremizzare alcuni argomenti, ma rendendo la narrazione più fluida e molto – per non dire vicinissima – alla nostra quotidianità. Lo stesso mondo dell’editoria, qui illustrato come una giungla incontrollata, rispecchia nella maniera più perfettibile possibile la realtà che stiamo vivendo. Fra abili strategie di marketing e correzioni di bozze forsennate, Younger rende giustizia al mestiere, quello dell’editorialista, ormai sobillato da una crisi profonda.

La serie tv in onda in Italia è quindi una celebrazione alla vita,  un vademecum sulla situazione lavorativa di oggi, ma soprattutto è una produzione intensa e decisa che con un pizzico di femminilità, regala la giusta dose di sano entertainment, particolarità che sembra essere assente da quasi tutti gli show televisivi di ultima generazione.

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