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Italia, ecco la mappa della banda ultralarga per Regioni

Fiber optics background with lots of light spots

Nonostante la spinta governativa e la creazione di piani ad hoc da parte delle aziende del settore, la diffusione della banda ultra larga in Italia continua ad andare a rilento, come rivelano i dati  resi noti dal Ministero per lo Sviluppo economico. In testa alle regioni ci sono Lombardia e Lazio, ma in alcuni casi il quadro è desolante.

Un quadro variegato, con alcuni tratti desolanti. È questa la fotografia sullo stato della diffusione della banda ultra larga in Italia che viene fuori dalla lettura dei dati resi noti dal Ministero per lo Sviluppo economico ed elaborati dall’Osservatorio per le micro e piccole imprese di Confartigianato Imprese Lombardia. Nonostante gli interventi del governo, l’azione che arriva anche da Bruxelles e la spinta propositiva delle aziende del settore, come Eolo, che propongono interessanti e vantaggiose offerte Internet casa, infatti, la media di italiani che sfrutta la Rete veloce è pari all’11 per cento, con punte più alte in Lombardia e Lazio.

La classifica delle regioni per la banda ultra larga. A guidare la classifica di Internet veloce in Italia è proprio la Lombardia, regione in cui la quota di popolazione che ha accesso ai servizi internet con velocità di almeno 100 mb al secondo ha raggiunto quota 25 per cento, ovvero una famiglia su quattro. Si tratta del dato di gran lunga più elevato in tutta Italia, e addirittura superiore al doppio rispetto a quello medio nazionale, che come detto si ferma a uno striminzito 11 per cento. Di poco sotto c’è il Lazio, dove invece la copertura della Banda ultra larga è pari al 21,6 per cento.

Un quadro desolante. Di poco superiore alla media anche il risultato delle regioni sul terzo gradino del podio, ovvero Campania e Liguria, che registrano una percentuale di copertura pari al 14 per cento, mentre a seguire ci sono l’Emilia Romagna e il Piemonte con il 13 per cento. Si scende poi sotto quota 10 per cento in tutto il resto dell’Italia, a riprova di una situazione di pericolosa arretratezza per lo sviluppo di questa tecnologia, che in più della metà del Paese non raggiunge neppure la doppia cifra. In particolare, si registra un grado di penetrazione che è addirittura a zero in regioni come il Friuli Venezia Giulia, la Sardegna, l’Umbria e la Valle d’Aosta, che sono praticamente prive di connessioni a banda ultra larga.

Banda larga, vantaggi per le imprese. Poter utilizzare connessioni a banda ultra larga significa, per le imprese, poter contare su maggiore produttività e possibilità di competere sui mercati di tutto il mondo; una recente analisi dell’Istat mette in luce come nelle cosiddette “zone bianche” – ovvero quelle nelle quali la dotazione infrastrutturale per questo tipo di tecnologia è pari a zero e non sono previsti neppure sviluppi nel corso dei prossimi tre anni – un’eventuale connessione veloce porterebbe le realtà aziendali piccole ad aumentare il valore aggiunto della propria attività del 9 per cento nel settore del commercio e manifatturiero, dell’11 per cento in quello delle costruzioni e addirittura del 23 per cento nei servizi. Secondo Confartigianato, poi, la diffusione della banda ultra larga potrebbe aumentare di 4,4 miliardi di euro il valore aggiunto delle Pmi fino a 20 addetti, un valore che corrisponde all’1,3 per cento del Prodotto interno lordo della sola Lombardia.

Anche le famiglie traggono benefici. Il focus incentrato sulla Lombardia evidenza anche che nella regione del Nord sono già quasi il 70 per cento le famiglie che dispongono di una connessione a banda larga (fino a 20 mb per secondo), dato in crescita di quasi 20 punti percentuali rispetto a cinque anni prima, quando si fermava al 51,8 per cento. Inoltre, di pari passo è aumentata la percentuale di lombardi che utilizzano internet tutti i giorni, passata dal 33,7 per cento del 2011 al 46,2 per cento nel 2015.

 

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