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“Grande fiume”: condanne per la banda dello spaccio italo-albanese

Carabinieri, grande fiume, spaccio di cocaina, bassa parmense

L’operazione “Grande fiume” dei Carabinieri di Fidenza e Polesine aveva sgominato la banda dello spaccio, soprattutto di cocaina, che aveva quasi monopolizzato la vendita nella bassa parmense da Polesine, Zibello a Busseto. (leggi Bassa parmense: sgominate due bande, nove arresti per droga).

Ieri, presso il Tribunale di Parma, sono arrivate le condanne per 11 dei componenti italo-albanesi del clan della droga. Il gup Conti ha stabilito le pene più severe di 5 anni e 4 mesi per i fratelli albanesi Orion ed Ergys Hotaj di Polesine che sono stati ritenuti gli organizzatori e a Arben Necaj ritenuto il fornitore da Milano. Urim Gjoka, accusato di occuparsi del taglio della droga e delle preparazioni delle dosi, è stato condannato a 3 anni e 10 mesi. I fratelli Altin ed Elvis Kashami, di Busseto, hanno patteggaito rispettivamente 4 anni e 2 mesi e 3 anni e 8 mesi. Nelle indagini erano state indagate anche la moglie di Orion e la madre dei fratelli Hotaj.

Gianluigi Silipo e Walter Cecchinato, italiani residenti a Polesine, hanno patteggiato con il rito abbreviato 1 anno e 6 mesi il primo e 1 anno e 2 mesi il secondo.

Dalle indagini, iniziate nel 2014, era spuntato anche il nome del sindaco di Polesine Zibello, Andrea Censi, come cliente.

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