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Parma ricorda Charlie Alfa: la tragedia dell’equipaggio in volo soccorso

charlie alfa 2016La tragedia di un intero equipaggio che ha perso la vita durante la missione di soccorso con il volo Charlie Alfa è ricordata questa mattina, come ogni anno, presso il cippo in via Casati Confalonieri, con la rievocazione della tragedia, ricostruita dai colleghi, e la commemorazione delle vittime: il pilota Claudio Marchini, il medico anestesista Annamaria Giorgio, gli infermieri Corrado Dondi e Angelo Maffei.

L’incidente è avvenuto alle 8.20 del 18 agosto 1990 quando l’elicottero EHCA Charlie Alpha dell’elisoccorso di Parma è precipitato sul monte Ventasso, a causa della nebbia fitta, dopo essersi alzato in volo per soccorrere un ferito nell’Appennino reggiano.

Attiva a Parma da 27 anni con il suo primo intervento il 19 luglio 1988 a Varsi, oggi l’attività di soccorso con elicottero dei servizi d’emergenza 118 è estesa a tutto il paese, grazie all’utilizzo di elicotteri attrezzati per le emergenze sanitarie, all’intervento in tempi rapidi e alla tempestività dell’ospedalizzazione, che comprende anche la possibilità di scelta del luogo di cura più idoneo a seconda della patologia.

L’attività prevalente dell’elisoccorso è il soccorso primario, cioè quello eseguito direttamente sul luogo dell’evento. Ma ugualmente importante è anche l’attività di trasporto da ospedale a ospedale, in particolare verso l’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma, che è centro di riferimento regionale – secondo il modello Hub & Spoke – per le elevate specialità di: Trauma center, Neurochirurgia, Cardiologia e Cardiochirurgia, Neuroradiologia, Nefrologia, Clinica Chirurgica e trapianti d’organo, Ematologia e Centro trapianti midollo osseo, Centro Ustioni e Terapia intensiva neonatale.

Nel corso del 2015 gli interventi sono stati 826, con un andamento in lieve crescita rispetto al 2014 e al 2013, quando l’elisoccorso si levò in volo rispettivamente 808 e 747 volte. Analizzando i dati per luogo di intervento, si rileva che nel 2015 il 33,29% (pari a 275) è stato realizzato nelle abitazioni private, e il 40,19% (pari a 332) sulla strada.

La Centrale Operativa 118 “Emilia Ovest” dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma gestisce tutte le chiamate di soccorso sanitario per le province di Parma, Piacenza e Reggio.

Il sistema copre complessivamente 1.262.995 abitanti, 140 comuni che si estendono su una superficie di 8.541 Km quadrati e assicura una copertura capillare del territorio e un soccorso tempestivo anche nelle zone più disagiate, grazie all’indispensabile fitta rete del volontariato, tra cui le Pubbliche Assistenze e la Croce Rossa.

Nelle varie postazioni dislocate in modo capillare nel territorio delle tre province sono presenti 109 ambulanze di base, con equipaggi in grado di praticare manovre di rianimazione cardiopolmonare di base e defibrillazione precoce (BLSD), nove automediche con medico, sette automediche con medico e infermiere, un’ambulanza con medico e infermiere, un’ambulanza con medico, tre auto con infermiere, dieci ambulanze con infermiere, oltre a un elisoccorso.

Il Sistema è inserito all’interno della rete regionale ed è proiettato in una logica sovra-provinciale per fronteggiare i grandi eventi avversi, le calamità naturali, le alluvioni e i terremoti. In questo contesto operano gli infermieri della Centrale Operativa 118, attivando e gestendo tutte le fasi dei soccorsi alla persona, compresa la scelta dell’ospedale di destinazione.

All’unificazione della Centrale operativa Emilia Ovest, realizzata alla fine del 2014, si è arrivati grazie a investimenti tecnologici e percorsi condivisi con le Conferenze territoriali sociali e sanitarie di tutte le province interessate. Grazie, infatti, ad ambienti di lavoro dotati di strumentazione tecnologiche all’avanguardia, in grado di supportare l’operatore nella precisa localizzazione dell’evento e nelle comunicazione con i mezzi di soccorso, è possibile garantire un livello di sicurezza sempre più elevato con l’ottimizzazione di tutte le attività di chiamata, ottenendo una rapida attivazione dei mezzi di soccorso. La concentrazione delle chiamate di emergenza in un unico punto permette inoltre di ridurre i tempi di attesa prima della risposta di un operatore, attualmente la media è di 5 secondi, pari a due-tre squilli di telefono: entro i 20 secondi vengono risposte il 99,8% delle chiamate.

L’unificazione delle Centrali 118 provinciali in tre sole aree centrali di area vasta è stata prevista e disegnata dalla programmazione del Servizio sanitario regionale: oltre alla centrale Emilia ovest (Piacenza, Parma e Reggio Emilia) sono attive in regione le centrali uniche Emilia est (con sede all’ospedale Maggiore di Bologna, per i territori di Bologna, Imola, Modena, e Ferrara) e la centrale della Romagna (con sede a Ravenna, per le province di Ravenna, Forli, Cesena e Rimini).

L’attività prevalente è il soccorso primario, cioè quello eseguito direttamente sul luogo dell’evento. Altrettanto importante è l’attività di trasporto da ospedale a ospedale (trasporti secondari), in particolare verso l’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma,

Centro di riferimento regionale, secondo il modello Hub & Spoke, per la centralizzazione dei casi più complessi: Trauma Grave, Sindrome Coronarica Acuta, Ictus cerebrale e Arresto cardio Circolatorio, elemento di attrattività sia per gli interventi primari che per i secondari.

Nel 2015 gli interventi complessivi gestiti dalla Centrale operativa 118 Emilia Ovest sono stati di 114.347 di cui 25.643 su Piacenza, 42.346 su Parma e 46.538 su Reggio Emilia. Sempre nel corso del 2015, l’Eliambulanza di Parma si è levata in volo 826 volte. I luoghi in cui l’elicottero è intervenuto più frequentemente sono le strade (40,19 % degli interventi), seguite dalle abitazioni private (33,29%).

Analizzando i dati per codice di gravità, nel 2015 l’Eliambulanza è stata attivata 768 volte per interventi primari (317 volte a Parma, 262 a Reggio Emilia e 217 a Piacenza) e sono stati soccorsi e ospedalizzate 236 persone con codice 3 (paziente con immediate minacce alla sopravvivenza), mentre nel 6 % degli interventi non si è reso necessario il ricovero del paziente. Quest’ultimo dato indica una sovrastima della Centrale Operativa 118 al momento della chiamata di soccorso, giustificato dalla necessità di intercettare tutti i casi gravi.

I servizi di soccorso

I mesi di maggiore attività dell’elisoccorso sono solitamente nell’intervallo tra maggio e settembre. L’elicottero può alzarsi in volo a partire dalle 7.30 fino al tramonto e in condizioni metereologiche che consentano una visibilità pari a 1 chilometro in orizzontale e 150 metri in verticale.

Dal momento della richiesta di soccorso, l’elicottero è pronto per decollare entro tre minuti dall’attivazione. Questo lasso di tempo è incomprimibile in quanto legato a procedure aeronautiche, mentre il tempo medio di volo sulle tre province di competenza è di circa 12/13 minuti, fino a un massimo di 20 minuti per le zone più lontane delle tre province.

L’equipaggio dell’elicottero BK 117 C2 in dotazione alla Centrale Operativa 118 Emilia Ovest è composto da un medico anestesista-rianimatore (proveniente a turno dai Servizi di Anestesia e Rianimazione di Parma, Piacenza e Reggio Emilia), due infermieri dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma, di cui uno con compiti di coordinamento della missione e gestione della sicurezza in volo, e uno con funzione in prevalenza assistenziale.

Il servizio di elisoccorso è integrato su base regionale e si avvale di 4 mezzi, di cui 3 dislocati presso gli eliporti delle Centrali operative 118 Emilia Ovest (Parma), Emilia Est (Bologna), Romagna (Ravenna). Il quarto, dotato di verricello per il soccorso alpino, è di stanza a Pavullo nel Frignano. L’elisoccorso della Centrale Emilia Ovest effettua servizio anche nelle zone di confine delle province di Mantova, Cremona, Lucca e Massa.

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