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Sanità, via alla Riforma in Emilia Romagna. Ecco cosa cambia

Farmaci consegnati la notte entro 30 minuti dalla chiamata; turni, orari e ferie indicate con chiarezza su internet; insegna con la croce verde; attività commerciali all’interno e sostegno a quelle rurali.

E per quanto riguarda poi le liste d’attesa in sanità per visite o esami, chi non si presenterà dopo aver prenotato dovrà pagare una sanzione pari al ticket (esenti compresi).

Con il sì di Pd e Sel e l’astensione di Ln, M5s, Fi e Fdi-An, l’Assemblea legislativa regionale ha approvato il progetto di legge d’iniziativa della Giunta “Norme regionali in materia di organizzazione degli esercizi farmaceutici e di prenotazioni di prestazioni specialistiche ambulatoriali”.

Tra le principali novità, spiega una nota della Regione, i farmaci, per le ore notturne, potranno essere consegnati entro 30 minuti dalla telefonata con cui sono stati richiesti. La Regione, avvalendosi dell’Asl, vigilerà sul corretto funzionamento del servizio in reperibilità, con facoltà di sospenderne la possibilità per le farmacie inadempienti.

Inoltre, ogni Asl attiverà un portale informativo internet finalizzato a fornire informazioni ai cittadini relative al servizio farmaceutico, in particolare su turni, orari, ferie e altre indicazioni ritenute utili. Sarà poi obbligatorio per le farmacie dotarsi della croce verde e per quelle collocate in aree extraurbane l’insegna dovrà restare accesa nelle ore notturne.

All’interno dei locali si potranno svolgere attività commerciali, nel rispetto della specifica normativa di settore, che però non interferiscano con l’attività principale di dispensazione dei farmaci. Inoltre, verranno programmate forme di sostegno rivolte alle farmacie rurali, con contributi il cui importo verrà stabilito nell’ambito delle disponibilità annualmente autorizzate con la legge di bilancio della Regione.

Liste d’attesa in sanità – La seconda parte della legge, invece, riguarda la gestione delle liste di attesa per le prestazioni specialistiche ambulatoriali: chi non potrà essere presente alla visita o all’esame prenotato, dovrà disdire almeno due giorni lavorativi prima della data fissata; in caso ciò non avvenisse, senza idonea giustificazione sarà obbligato al pagamento di una sanzione amministrativa pari al ticket, obbligo che varrà anche per chi è esente.

a. Inoltre, nel titolo VI è inserito l’obbligo di disdetta delle prenotazioni di prestazioni specialistiche ambulatoriali, sono previste sanzioni (il pagamento del ticket) per il cittadino che ha prenotato la prestazione e non dà la disdetta, a meno di motivazioni gravi, con 48 ore di anticipo”.

Nel corso del dibattito in aula è intervenuto anche il consigliere regionale del Pd di Parma, Alessandro Cardinali: “Siamo in linea con il territorio, con quello che gli ordini professionali ci chiedono” e ha rimarcato “la necessità di potenziare la consegna a domicilio dei farmaci”. Ha poi parlato del ruolo ricoperto dai farmacisti, mentre sul tema delle farmacie rurali ha ribadito che “ogni anno verrà predisposta una cifra a bilancio per il mantenimento dei servizi: è un impegno politico assunto dalla maggioranza”. “Il tema di far pagare il ticket a chi non disdice la prenotazione è ampliamente condiviso- ha concluso- l’obiettivo è quello di ridimensionare le liste d’attesa. É stato giusto partire da qui, per poi inserire l’articolo in future azioni di intervento”.

L’assessore alle Politiche per la salute, Sergio Venturi, ha elencato i principali aspetti innovativi del provvedimento: “Procedimento di rinnovo della pianta organica, il concorso unico regionale per le sedi vacanti e di nuova introduzione, il termine certo per l’apertura delle farmacie, la procedura per le farmacie aggiuntive nei luoghi di altro transito e le regole sui dispensari farmaceutici”.

E ancora, “la consegna a domicilio, l’accessibilità telematica attraverso un portale telematico, il turno notturno per chiamata telefonica in reperibilità e la dotazione della croce verde e l’erogazione nelle farmacie di ulteriori servizi (fatta salva la normativa del settore)”.

Sull’obbligo della disdetta delle prestazioni specialistiche, nel ribadire “la massima trasparenza da parte della Giunta”, ha riferito che “l’Emilia-Romagna è la prima

regione ad applicare un provvedimento di questo tipo”. Attualmente, ha aggiunto, “il soddisfacimento delle richieste è tra il 97 e il 98%”. “È un diritto- ha sottolineato- ricevere un servizio, ma è un dovere disdirlo se si è impossibilitati a ottenerlo, per non togliere diritti ad altri cittadini. Abbiamo previsto- ha concluso l’assessore- una norma sui tempi di attesa, legge in cui potrà essere inserito anche questo articolo”.
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