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Clara Lux, nella luce un inno all’amore in Piazza Duomo

2015-12-18-pizzarotti-clara-luxUn luminoso invito alla riflessione, nel periodo dell’anno tradizionalmente dedicato agli affetti e alla spiritualità.

Intende essere questo Clara Lux, l’installazione dell’artista internazionale Marco Nereo Rotelli, promossa e sostenuta da CePIM – Interporto di Parma, con il patrocinio di Comune, Provincia e Diocesi di Parma, che illuminerà le festività natalizie scegliendo la piazza del Duomo di Parma come suggestivo scenario di un messaggio di pace e di speranza.

Ha portato il suo saluto alla presentazione il sindaco Federico Pizzarotti, che, sottolineando la scelta e  volontà artistica di CePIM nel supportare questa iniziativa, ha detto “si tratta di una installazione che illuminerà le nostre serate natalizie, trasformando in luce i versi del poeta Mario Luzi in un luogo particolarmente intimo di Parma come è piazza Duomo. Un momento suggestivo, soprattutto nell’Anno del Giubileo”.

Dopo il grande successo ottenuto lo scorso anno con l’installazione “Notti di luce”, che ridisegnò sempre nel periodo natalizio i volumi e i chiaroscuri del Palazzo della Pilotta, CePIM ha voluto così rinnovare la collaborazione con l’artista internazionale nel segno di un messaggio culturale che affascina ed emoziona, sorprende e induce alla riflessione.

“CePIM sceglie con questo evento di donare – ha commentato Luigi Capitani, amministratore delegato della Società – ancora una volta alla città di Parma, e ai tanti visitatori e turisti che ne percorreranno le vie nelle festività, un’occasione di arte e cultura, per un Natale di luci e parole ed  un grande messaggio di speranza.

L’installazione  sarà  un luminoso invito alla riflessione, a ritrovare il senso di una festa che è innanzitutto solidarietà e condivisione. Il particolare effetto emozionale, inoltre, sarà rafforzato dai versi, proiettati sui muri del Duomo e del Battistero e sul selciato, della poesia “Alla vita” di Mario Luzi, a dieci anni dalla scomparsa.”

“La poesia “Alla vita” è un compimento giovanile del grande poeta fiorentino – ha spiegato Marco Nereo Rotelli – di incredibile profondità, ed è puntuale in un momento di così alta tensione tra le sponde del Mediterraneo nell’invitare al rispetto, alla dignità, al guardare il mondo con occhi nuovi, con purezza, con onestà.

La parola  resa come arte rinnova  il senso del periodo natalizio: non luminarie, ma pensieri luminosi a trasmettere il senso della vita.

È un investimento sul contenuto e sullo stupore, inteso come forma di conoscenza. Lo stupore apre la mente e pone il soggetto in uno stato di massima recezione nel  macrocosmo dell’installazione come pure  nel microcosmo di una pagina”.

L’installazione sarà inaugurata da un evento speciale, domenica 20 dicembre alle ore 19 in piazza Duomo, con una performance alla lavagna luminosa di Marco Nereo Rotelli, che per l’occasione ha creato un’inedita video-installazione dedicata alla luce.

Un’introduzione dell’a.d. di CePIM Luigi Capitani, lascerà il posto all’attrice Federica Restani, che leggerà dal vivo alcuni brani poetici di Luzi sul sottofondo di  musiche di Adrian Leverkuhn e Thomas Masters.

Seguirà un brindisi offerto da “T Palazzo”, il locale nello storico Palazzo Rosa Prati che da sempre investe su arte e design presentando mostre di giovani emergenti.

Nelle sale del Palazzo Vescovile saranno inoltre esposte le poesie della raccolta “La barca”, scritte a mano da Mario Luzi nel 1935.

Le preziose pagine sono concesse dal “Centro Studi Mario Luzi La barca” di Pienza.

Marco Nereo Rotelli, artista della luce, è noto per le spettacolari installazioni luminose create nelle capitali di tutto il mondo: da Parigi, al Petit Palais, a Chicago, al Field Musem, al Five Pavillion Bridge di Yangzhou in Cina, solo per citarne alcune.

Trasformerà  la piazza del Duomo di Parma in una pagina di poesia, giocando su luci e contrasti, chiaro e scuro, visione e immaginazione.

L’installazione è stata curata dal gruppo Art Project, di cui fanno parte gli architetti Elena  Lombardi, Margherita Zambelli e Filippo Cavalli.

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