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Bruno Marchio nuovo presidente di Legambiente Parma Cigno d’oro a Comune di Sissa Trecasali, Armanda Manghi, Francesca Masia, Enpa. Macchia nera ad Iren

Si è svolto sabato il decimo congresso di Legambiente Parma, che ha visto il rinnovo degli organismi con l’elezione a presidente di Bruno Marchio. Marchio, 45 anni, impiegato in una cooperativa sociale, è attivo da molti anni nell’associazione e componente della segreteria uscente, si è fin qui occupato della promozione delle attività educative della sede del podere Bizzozero e dei progetti e delle iniziative sul territorio.

Bruno Marchio rileva Francesco Dradi che ha guidato l’associazione del cigno per due mandati, dal novembre 2007. Il congresso si è aperto con un filmato, realizzato da Dradi per raccontare l’attività svolta in questi anni in Legambiente e intitolato “Un fico gentile e altre storie. Otto anni da presidente di circolo Legambiente”. È seguito il dibattito, dominato da due fili rossi: da un lato l’apertura e l’interlocuzione di Legambiente con le altre associazioni ambientaliste e con le forze sociali e politiche, e le istituzioni, per costruire un futuro migliore e più attento all’ambiente; dall’altro l’opposizione alla Tibre autostradale e il sostegno all’alternativa del Tibre ferroviario.

La mattina si è chiusa con l’intervento del presidente regionale Lorenzo Frattini e del vicepresidente nazionale Stefano Ciafani che, tra le altre cose, ha ricordato l’approvazione “storica” nel maggio scorso della legge sugli ecoreati, votata assieme da Pd, Movimento 5 Stelle e Sel. In conclusione l’intervento di Bruno Marchio che ha indicato la traccia del suo mandato nella continuità della valorizzazione del Bizzozero come luogo aperto e di sperimentazione di educazione ambientale e di inclusione sociale, e, sul piano politico, delle battaglie di Legambiente contro le grandi opere inutili.

Il congresso ha quindi eletto i nuovi organismi che guideranno il circolo Legambiente di Parma per il quadriennio 2015-2019. Il nuovo direttivo è composto da 27 persone: Roberto Bernardini, Sergio Bertani, Giuseppe Boselli, Ilaria Brunetti, Claudio Carpi, Enrico Copercini, Mario Del Chicca, Francesco Dradi, Ben Paul Dunn, Fabio Faccini, Fiorenza Ferretti, Emanuele Fior, Amos Govi, Anna Kauber, Bruno Marchio, Giuseppe Massari, Guido Menoni, Davide Mori, Maurizio Olivieri, Luca Patane’, Michele Saldina, Marina Spora, Iulia Teclici, Tiziana Testoni, Alessandra Uni, Salvatore Ziliani, Paolo Zoni. La nuova segreteria vede 7 membri: Ilaria Brunetti, Francesco Dradi, Emanuele Fior, Bruno Marchio, Maurizio Olivieri, Michele Saldina, Alessandra Uni.

Il congresso si è chiuso con il conferimento degli ormai tradizionali premi di Legambiente. La macchia nera è andata ad Iren con la seguente motivazione: “per la protervia nel richiedere l’aumento del 50% di capacità di smaltimento dell’inceneritore, non tenendo in nessun conto l’espressione contraria della comunità di Parma, che con voto unanime del consiglio comunale ha chiesto all’azienda di rinunciare alla deroga prevista dall’art. 35 del D.L. SbloccaItalia che permette la sciagurata circolazione dei rifiuti a danno dei territori”.

Iren ha mandato una lettera, a firma del dirigente del settore affari legali, per contestare l’assegnazione del premio, asserendo di agire nel pieno rispetto della normativa vigente. Tale lettera, giudicata “vittimista” dai vertici dell’associazione, sarà pubblicata sul sito di Legambiente assieme ai materiali del congresso. I cigni d’oro sono andati al Comune di Sissa Trecasali, per la sezione enti pubblici, con la seguente motivazione “per la costante e instancabile attività di opposizione all’autostrada Ti-Bre, in difesa della campagna della bassa parmense, cuore della food valley e della biodiversità di pianura.

Un impegno difficile, condotto contro i poteri forti della lobby del cemento che sostengono un modello di sviluppo oramai superato, e sfidando il rischio di isolamento politico”. Per la sezione economia è stata premiata l’apicultrice Armanda Manghi, per i 30 anni dell’azienda agricola che vede al centro le api, insetto principe della biodiversità. Per la virtù civica il cigno d’oro è andato a Francesca Masia e all’Enpa, per l’impegno a favore degli animali e della natura del Parco Ducale.

Per l’informazione il premio è andato alla redazione di Repubblica Parma, “per la puntuale ed imparziale informazione sulla TiBre, dando spazio equanime a tutte le voci, senza subire il veto dei poteri economici e, anzi, facendo emergere in modo appropriato l’opinione degli ambientalisti e delle istituzioni contrarie a questa autostrada”.. Infine sono stati premiati col Cigno d’oro i “volontari dell’anno” di Legambiente: Ilaria Brunetti, Maria Cerritelli, Marco Monguidi e Roberto Giuffrida.

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