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Viaggio nella malattia mentale, tra ex Manicomio e libri

La Provincia e l’’Ausl di Parma – Dipartimento assistenziale integrato salute mentale organizzano un doppio appuntamento per domenica 10 maggio, nell’ambito dell’iniziativa regionale Quante Storie nella storia – Settimana della didattica in Archivio.

IL LIBRO –  Alle ore 11 alla Fattoria di Vigheffio verrà presentato il volume Follie di guerra. Medici e soldati in un manicomio lontano dal fronte di Ilaria La Fata. Il libro racconta della tragica esperienza degli “scemi di guerra”, definizione ormai abbandonata per contrassegnare le vittime di situazioni talmente abnormi da risultare insostenibili.
Tra il 1915 e il 1918 furono circa trecento i militari resi folli dalla guerra a essere ricoverati nel manicomio di Colorno. Alcuni pazienti furono ricoverati alcuni per decenni, altri per pochi mesi, in preda a impazzimento per l’incapacità di dare un senso alla follia nella quale erano stati catapultati; l’istituzione manicomiale era incaricata di recuperarli nel più breve tempo possibile e rispedirli al fronte, di nuovo “abili e arruolati”.

Ilaria La Fata è partita proprio dallo studio delle cartelle dei ricoverati conservate nell’archivio di Colorno e il volume permette di misurare concretamente la portata di quei traumi in un ospedale lontano dal fronte, e anche la diversità degli approcci e delle interpretazioni della “follia di guerra” da parte di medici militari e civili.

L’’ARCHIVIO – Sempre domenica 10 maggio, al pomeriggio dalle 15 alle 17 apre ai visitatori l’archivio dell’ex Ospedale psichiatrico di Colorno con visite guidate su prenotazione per far conoscere la memoria di circa 16 mila persone ricoverate a Colorno. Tante sono infatti le cartelle cliniche conservate in questo archivio, di proprietà della Provincia e gestito, grazie ad una convenzione con l’Ausl di Parma, da personale specializzato del Centro Studi Stagione Movimenti.

La rassegna Quante Storie nella storia – Settimana della didattica in Archivio comprende un ampio programma su tutto il territorio regionale, con l’obiettivo comune di mettere al servizio di un pubblico giovane e sempre più ampio carte e documenti per l’approfondimento dei temi di storia studiati spesso solo a scuola. Impegno che nasce dall’esigenza di recuperare le proprie radici e di far fronte al presente, tenendo a mente il passato e cercando di concretizzare e rendere più “vera” una materia di studio spesso sentita come lontana e astratta, poiché non riconducibile all’esperienza diretta.

L’’iniziativa, nata nel 2002, è promossa dalla Soprintendenza archivistica per l’Emilia Romagna, dalla Soprintendenza per i beni librari e documentari dell’IBC Regione Emilia-Romagna e dal Gruppo di lavoro sulla didattica dell’ANAI – Sezione Emilia Romagna, con il supporto e la collaborazione delle Province e degli Archivi di Stato dell’Emilia-Romagna.

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