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“Mamma, e se mi tolgono l’educatore io come faccio?” Lettera disperata della madre di un disabile al Sindaco

Una madre con un figlio che soffre di deficit dell’attenzione scrive al sindaco.

Si chiama Elisa Battistini e si rivolge direttamente a Pizzarotti.

Il ragazzo, 17enne, frequenta una scuola superiore in città, ed è riuscito a trovare una routine simile a quella dei suoi compagni di scuola, che permette a lui e a chi gli sta intorno di vivere con maggiore serenità, grazie all’appoggio dell’insegnate di sostegno e dell’educatore.

“E io come faccio a fare come gli altri?”, la domanda che il ragazzo pone alla madre nel momento in cui viene a sapere che potrebbe perdere il supporto dell’educatrice.

Per questo Elisa chiede al sindaco di squarciare il velo dell’incertezza e di indire il bando per il servizio di integrazione scolastica.

Di seguito la lettera completa.

“Egregio Signor Sindaco Pizzarotti,
mi chiamo Elisa e sono la mamma di due meravigliosi ragazzi. Da novembre 2014 purtroppo sono tornata una mamma disperata.

Mio figlio ormai diciassettenne , è un epilettico con adhd (deficit dell’attenzione, lo specifico nel caso non conoscesse la sindrome).

La vita con un ragazzo con questo disturbo non è per niente semplice; la gestione familiare è tutta basata sui suoi sbalzi di umore che mi creda il più delle volte sono devastanti e violenti e che si ripercuotono sulla serenità di tutti, specialmente della sorella più piccola che non ha un fratello ma una bomba ad orologeria.

Dopo anni di sofferenza tra esami, terapie e autostima sotto la suola delle scarpe, iniziavamo a vedere una luce in fondo al tunnel. Nella scuola superiore che frequenta è seguito sia dall’insegnante di sostegno che dall’educatrice.

Non è semplice guadagnarsi la fiducia di mio figlio, ma loro due sono state bravissime e con la loro competenza ci sono riuscite. Questo vuol dire che lui riesce a seguire le lezioni con i suoi compagni, a fare più o meno quello che fanno loro, a stringere amicizie e quando torna a casa non è più una bomba distruttiva ma un ragazzo sereno e felice.

A novembre è tornato un giorno da scuola in lacrime dicendo: mi tolgono l’educatrice….e io come faccio a fare come gli altri? Ecco la luce in fondo al tunnel è sparita ed è ricominciato l’incubo dell’incertezza. Sono state dette tante cose, ma abbiamo bisogno di certezze, il bando per gli educatori.

Mi chiedo come sia possibile che delle persone adulte possano solo pensare di risparmiare sulla pelle dei più deboli; anche se lei non ha figli dovrebbe capire cosa significhi per un genitore vivere una situazione così, già è una lotta ogni giorno per questi ragazzi in più ci sta facendo vivere nell’incertezza e nella paura del domani.

Le chiedo di mettersi una mano sul cuore e di aiutare i suoi ragazzi, visto che è anche il loro sindaco, e di indire il bando biennale, la continuità è importantissima; altrimenti le porterò mio figlio e lei risponderà alla sua domanda: come faccio a fare come gli altri?“.

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