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Billa a Parma, oggi l’ultimo giorno di vita del supermercato

Benvenuti all’ultimo giorno di Billa, il supermercato di Via D’Azeglio.

Un altro pezzo di Parma che se ne va, tra scaffali vuoti e svendita al 50%.

La multinazionale tedesca Rewe, di cui fa parte la catena di supermercati austriaci, aveva comunicato formalmente nel giugno 2014 di voler abbandonare il mercato italiano del ramo supermercati. L’azienda non avrebbe raggiunto l’obiettivo strategico di conquistare una posizione rilevante nel settore.

Alcune delle filiali dislocate in Italia sono state acquisite da Conad e Carrefour, che hanno riassorbito i lavoratori messi in mobilità dalla Rewe. Nel caso specifico di Parma non è ancora dato sapersi se qualche altro soggetto – magari legato alla grande distribuzione – sia intenzionato a rilevare il punto vendita che sta per chiudere. Incertezza che tiene in scacco anche il futuro di una trentina di lavoratori.

Un tempo era Standa: “E ci venivano tutti sa – dice Lina, 86 anni  tra nipotini e borse della spesa. Non c’èra mica ancora il Silos (oggi Panorama, n.d.a.) spiega in dialetto, non esistevano i centro commerciali, e la spesa si faceva qua”.

Non era un supermercato di quartiere, raccoglieva l’Oltretorrente ma anche clienti dal vicinissimo centro storico e dal Molinetto.

E ora…

“Ora lo vede – dice Gabriella – Parma è l’immagine di questo quartiere. Mia figlia studia lì (indica il plesso di Via Kennedy) e abita qui sopra, ma da qualche anno io e suo padre non siamo più tranquilli e veniamo spesso a trovarla. Fortuna è all’ultimo anno, quando è venuta a Parma era una città bellissima, adesso fa paura. E il supermercato aperto era una garanzia di vita e luci accese, un po’ di sicurezza in più fino a ora di cena”.

Probabilmente resterà supermercato, arriverà un altro GDO, un’altra insegna ma lo stesso servizio.

“Lo spero – dice Maurizio, 40 anni – sennò qui rimangono solo cinesi, arabi e neri. E comunque io che faccio l’operaio su turni ho tempo di andare altrove a far spesa, ma un anziano abituato a venire a piedi come fa?”.

Già, come farò? Se lo chiede sconsolato Giuseppe, una stampella per amica. “Non c’è rispetto per i vecchi del quartiere, ci lasciano soli, anche senza supermercato. Io vivo qui da sempre, ma ho 90 anni, mi toccherà prendere una badante forse”.

IL COMMENTO DEL COMUNE – 

“Spero che ne aprano un’altro, ho sentito voci in merito, ma noi possiamo fare poco” – è il commento secco di Cristiano Casa, Assessore al Commercio.

“Qualcuno è contento, qualcuno preoccupato, ma la trattativa è privata, non saprei cosa farci” – chiosa.

Lo spieghi lui ai suoi cittadini da domani senza supermercato.

 

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