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Appena terminato a Parma il Festival Natura Dèi Teatri. E Lenz pensa già al futuro


Successo di pubblico e critica per l’edizione numero 24 del Festival diretto da Maria Federica Maestri e Francesco Pititto, già da tempo impegnati nel grande allestimento al Complesso Monumentale della Pilotta per Parma 2020 Capitale Italiana della Cultura e nella progettazione dell’edizione 2020 di Natura Dèi Teatri, tutta al femminile.

È un momento di grande vitalità e molte soddisfazioni, per Lenz Fondazione.

Si è appena conclusa a Parma la ventiquattresima edizione di Natura Dèi Teatri, il Festival di Visual & Performing Arts diretto da Maria Federica Maestri e Francesco Pititto che dal 31 ottobre al 30 novembre ha presentato in tre luoghi simbolo della città (il meraviglioso Teatro Farnese all’interno del Complesso Monumentale della Pilotta, il Cimitero Monumentale della Villetta e gli spazi post-industriali di Lenz Teatro) trentanove repliche di sedici diverse proposizioni performative – di cui cinque prime assolute, ad opera di undici soggetti artistici: Klive e Nigel Humberstone – In the Nursery (Inghilterra), Lillevan (Germania), Clemente Tafuri e David Beronio – Teatro Akropolis, Hidden Parts, Filippo Michelangelo Ceredi, Marcello Sambati, Boris Kadin (Croazia), Cinzia Pietribiasi e Lorenzo Belardinelli – Jan Voxel Digital Art, Tim Spooner (Inghilterra), Claudio Rocchetti, Maria Federica Maestri e Francesco Pititto di Lenz Fondazione.

Una programmazione, che ha suscitato vivo interesse di pubblico e critica, che ha attraversato molteplici forme dell’arte scenica degli ultimi decenni rispecchiate dal lavoro di artisti di diverse generazioni, provenienze, poetiche e discipline: dagli storici performer sensibili di Lenz alla più consolidata sperimentazione musicale internazionale, dalla rigorosa etica teatrale nata negli anni Ottanta alla rilettura contemporanea della classicità, dalla centralità del corpo come origine e motore dell’accadimento scenico alle più attuali ricerche nei campi della video-arte e del digitale.

Il Festival ha inoltre accolto tre residenze artistiche internazionali (Lillevan, Tim Spooner e Boris Kadin), quattro incontri di approfondimento per gli spettatori ed ha consolidato numerose collaborazioni sul territorio, tra cui quella inedita con l’Associazione Segnali di Vita_Festival Il Rumore del Lutto, progetto in piena sintonia metodologica con Natura Dèi Teatri in quanto si pone l’obiettivo «di individuare un nuovo spazio destinato al dialogo e alla riflessione sulla vita e sulla morte attraverso il colloquio interdisciplinare e trasversale fra differenti ambiti» e quella ormai consolidata con l’ AUSL di Parma, con la quale è stato attivato il progetto Visioni: un gruppo di persone coinvolte in gruppi di auto-mutuo-aiuto per problematiche psichiatriche hanno assistito ad una selezione di spettacoli del Festival Natura Dèi Teatri, accompagnati da incontri di approfondimento appositamente dedicati, allo scopo di «incrementare l’accessibilità della semantica del contemporaneo e fornire a potenziali nuovi spettatori con sensibilità psichica gli strumenti interpretativi necessari e al contempo riflettere su una definizione più operativa di linguaggi equi ed inclusivi».

Maria Federica Maestri e Francesco Pititto sono già da tempo impegnati nel grande allestimento de La Vita è Sogno, terza parte del progetto triennale Il Passato Imminente dedicato a Calderón de la Barca, componente integrante di Parma 2020 Capitale Italiana della Cultura che vedrà la luce nel mese di giugno al Complesso Monumentale della Pilotta e, in autunno, nella progettazione dell’edizione 2020 di Natura Dèi Teatri, che sarà tutta «al femminile» e incentrata sul tema dello ‘Sforzo’.

Nell’immediato futuro, il prossimo impegno pubblico dell’ensemble è in calendario per lunedì 9 dicembre al Piccolo Teatro di Giulietta di Verona, dove Lenz Fondazione chiuderà la rassegna Theatre Art Verona con due repliche di Iphigenia in Tauride | Ich bin stumm (Io sono muta), interpretato dalla performer sensibile Monica Barone, secondo capitolo del dittico dedicato al mito di Ifigenia ed esito di una triplice ispirazione: il dramma di Goethe Iphigenie auf Tauris (1787), l’opera di Gluck Iphigénie en Tauride (1779) e la storica azione di Joseph Beuys Titus-Iphigenie del 1969.

 

Per informazioni: Lenz Teatro, Via Pasubio 3/e, Parma, tel. 0521 270141, 335 6096220, info@lenzfondazione.it  –  www.lenzfondazione.it.

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