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Cena dei Mille e Contro-Cena in Oltretorrente: di qua e di là dall’acqua due linguaggi diversi per dire ‘solidarietà’

di Titti Duimio

Si sono svolte ieri sera 3 settembre la Cena dei Mille nel centro della città e la risposta dell’Oltretorrente ‘Pane,pace e mortadella’.

Due eventi in contemporanea che parlano della città. Due eventi non contrapposti ma complementari.

Da una parte la Parma da ‘vendere’, l’immagine turistica e patinata che celebra e divulga le sue eccellenze alimentari e le sue capacità imprenditoriali, un biglietto da visita di un territorio che ha fatto del ben-vivere uno stile di vita.

Mille coperti, un serpentone di posti a sedere nel ristorante a cielo aperto nel cuore della città. Quasi 100 euro a testa per esserci e per contribuire al lavoro dell’Emporio Solidale Parma che assiste oltre 1000 famiglie in difficoltà.

Dall’altra una Parma ‘de dla’ d’l’acqua’, quella delle barricate, fatta di tradizioni popolari, quella irriverente e poco allineata, quella intellettuale e creativa, interessata più alle azioni che non alle esportazioni, la Parma ironica e variopinta delle differenze, delle inclusioni e della solidarietà.

“Fare beneficenza è un atto nobile ma fine a se stesso-dice Andrea Mora di Officina Popolare che ha organizzato il contro evento ‘Pane, pace e mortadella’-la vera sfida è la solidarietà. E noi qui dall’altra parte del ponte la facciamo tutti i giorni, per noi è un modo di vivere e non un gesto una tantum.”

Non è un ‘contro’ o un ‘anti’ ma forse un ‘anche’ la cena organizzata da Officina Popolare sotto i portici dell’Ospedale Vecchio, un’aggiunta a quella ben più strutturata e celebrata di piazza Garibaldi. Un’altra fetta di Parma che parla un linguaggio diverso ma dice le stesse cose e afferma in due modi differenti l’anima identitaria della città sospesa tra radici e futuro dove il cibo è un culto d’aggregazione, un mezzo per creare comunità e non solo un prodotto del rinomato Made in Italy.

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