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Il liceo Toschi rende omaggio alle opere di Vincenzo Gardoni in San Ludovico-‘Cerco l’uomo’ (e la sua dignità)

di Titti Duimio

Vincenzo Gardoni “un uomo normale, mite e riservato-dice la nipote Miriam- che non ha mai esposto le sue opere nè cercato di venderle” perché forse non amava esporre troppo se stesso e sostituiva col silenzio il suo dubbio privato.

Eppure quella apparente normalità parlava una lingua speciale.

Autodidatta, un lavoro amministrativo all’interno dell’Università di Parma e la grande passione per il colore e i segni che traduceva sui fogli A4 con china, inchiostri o altri materiali che recuperava sul posto di lavoro e che facevano parte della sua quotidianità quasi a confermare che dipingere era un’abitudine, una conseguenza della sua esistenza. Un’affermazione di dignità.

Un’esigenza di dialogo, un’aggiunta alla routine e non un gusto ribelle o un tentativo di evasione, ma proprio un gesto indispensabile per cercare di aggiungere valore al concetto di esistenza di un uomo che è di tutti gli uomini.

Il volto è infatti il soggetto preferito di Gardoni, un volto che non riesce mai ad essere abbastanza umano da sembrare un uomo. E questa sembra essere la cifra della sua ricerca: ritrovare umanità in un secolo che ha visto perderne i contorni in guerre e in tragedie di uomini nei confronti di altri uomini.

Disumanità che appartengono a tutti e che Gardoni tenta di superare cercando di definire tratti indispensabili per ricomporre una dignità perduta di cui si sente parte nonostante la sua esistenza impeccabile e silenziosa ma che tormenta la sua visionaria idea di Uomo.

‘Cerca l’uomo’ è infatti il titolo della bella mostra nell’ex chiesa San Ludovico di borgo del Parmigianino che, oltre le opere di Gardoni alcune inedite, vede esposti i lavori dei ragazzi del Liceo Toschi che hanno studiato e interpretato con nuovi linguaggi un tema caro al pittore del secolo scorso ma ancora estremamente attuale.

Interpreta l’arte partendo da se ma produce opere in sintonia con il panorama artistico del momento. Un espressionismo intimo e marcato nei segni che denunciano un malessere insofferente nei confronti della storia che lo circonda e che confermano la perdita di certezze e di valori che trasfigura volti umani in maschere deformate da solchi indelebili ormai lontane dalla normale umanità di cui si nutriva.

 

Degne eredi di tanta capacità espressiva sono le nipoti Teresa, Arianna e Miriam che a cent’anni dalla nascita di Vincenzo Gardoni celebrano il suo lavoro con questa mostra alla quale affiancano le loro opere d’arte contemporanee di uso quotidiano che prendono spunto dal racconto del nonno e si traducono in oggetti, foulard e abiti per ‘indossare’ un’idea di umanità e renderla un’abitudine condivisa.

Cerco l’Uomo-Il liceo artistico Paolo Toschi scopre Vincenzo Gardoni e il Visionismo

Galleria San Ludovico – Borgo del Parmigianino, 2

Orari di apertura:

mercoledì, giovedì e venerdì dalle 14.30 alle 17.30

sabato e domenica dalle 10 alle 18

ingresso libero

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