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Essere golosi? Una questione di DNA ma non una scusa per saltare la dieta

di Federico Baglioni

 

Se non riuscite fare a meno di un dolce e vi sentite particolarmente golosi di alimenti pieni di zuccheri, il motivo potrebbe essere il vostro codice genetico. Un gruppo di ricercatori ha infatti scoperto una “variante” di un gene che sembra essere legata alla nostra insaziabile voglia di dolci. I risultati sono stati pubblicati sulla rivista scientifica Cell.

Il gusto è uno dei cinque sensi assieme a tatto, olfatto, vista e udito ed è fonte di grande interesse per gli scienziati. Alcuni gusti, come il dolce e l’amaro sono addirittura innati, cioè la loro percezione ha un significato indipendente dall’esperienza in vita. Questo probabilmente perché amaro è sinonimo di qualcosa potenzialmente velenoso e ci siamo quindi evoluti per poterlo distinguere velocemente dal gusto dolce.

Da tempo si studia il gusto dolce e già una quindicina di anni fa si era scoperto il gene Tlr3, una porzione di DNA che regola le nostre preferenze sulla dolcezza dei cibi. Il nuovo studio però ha cercato di trovare nei geni la motivazione per cui alcuni sono decisamente più golosi di altri analizzando in particolare il DNA di circa 6500 persone e le loro abitudini alimentari. I ricercatori hanno così identificato due possibili varianti dello stesso gene FGF21: i volontari che avevano una propensione maggiore nell’usare grandi quantità di zucchero presentavano prevalentemente una delle due forme. Queste persone avevano anche una maggiore attitudine per fumo di sigaretta e alcol.

Sicuramente è un dato preliminare che lascia spazio a un ampio dibattito. Ad esempio i risultati hanno mostrato che chi aveva una maggior propensione al consumo di zucchero aveva tendenzialmente anche indici di massa corporea minori: un fatto strano se si considera la stretta relazione tra consumo di zuccheri e obesità.

In conclusione questo studio sarà utile per comprendere i meccanismi che regolano l’appetito, la golosità, ma anche la loro relazione con l’obesità e il possibile legame con altri vizi, come fumo e alcol.

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