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I benefici inaspettati di…camminare: la salute in quattro passi

di Giovanna Maggiori

 

In gruppo, di sera, lungo un itinerario ben definito. Ma anche completamente soli, la mattina presto, girovagando dentro ai parchi cittadini o lungo le sponde di fiumi e laghi. Cosa si fa? Si cammina. Per combattere la sedentarietà, rinforzare l’organismo e a volte socializzare.

 

Camminare è la base di uno stile di vita salutare. È un’attività fisica praticabile da tutti, a tutte le età, dopo aver consultato il medico di base o uno specialista in medicina dello sport, e a costo zero. Camminare tre volte a settimana per 30/45 minuti porta numerosi benefici all’organismo: dalla perdita di peso al rafforzamento di ossa e articolazioni, dal miglioramento dell’umore ad un innalzamento delle performance cognitive.

 

Il semplice camminare aun ritmo tale da consentire di chiacchierare ha sorprendenti effetti benefici sull’organismo e sulla psiche. Ecco alcuni motivi per cui una passeggiata all’aria aperta ripetuta più volte nella settimana si definisce sana ed è fortemente consigliata.

 

Prima di tutto aiuta a ridurre la pressione sanguigna e il colesterolo, due fattori fondamentali per prevenire problemi cardiaci. Numerosi studi provano che camminare a passo sostenuto, anche solo 30 minuti al giorno, riduce del 30-40% i rischi di infarto e ictus.Se camminiamo bene, impegnando l’organismo, facendo cioè lavorare i muscoli, i risultati si sentono subito. L’importante però è la continuità, la costanza.

 

Non ha controindicazioni. Quando si hanno dei disturbi alle ossa o alle articolazioni, o quando si è fortemente in sovrappeso, o del tutto fuori allenamento, è assolutamente sconsigliato praticare sport che prevedono forti impatti ai suolo e intensa attività cardiaca come la corsa. Per cui, se si vuole mantenere o ritrovare la forma fisica e la salute può essere molto utile fare lunghe camminate.

 

Tutti possono camminare, ma spesso l’andatura è viziata da una serie di problematiche legate alle abitudini. Come camminare con le mani in tasca, trascinare i piedi oppure facendo piccoli passi.La camminata, per essere efficace,deve essere energica, il passo ampio, le braccia devono muoversi in modo coordinato oscillando avanti e indietro avanzando di volta in volta, in modo alternato, le spalle e torace; il piede deve effettuare una rollata completa.

 

Rinforza le ossa e le articolazioni aumentando la densità dei minerali che compongono lo scheletro. Inoltre, essendo un’attività meno impegnativa rispetto a quelle ad alto impatto come l’aerobica, riduce notevolmente il rischio di cadute e di osteoporosi.E’ poi un antidepressivo naturale. Quando i muscoli si attivano, producono molecole importanti come le endorfine e la serotonina che risollevano l’umore. Chi cammina con regolarità nota una diminuzione dello stress e della depressione, dorme meglio e vede la vita mentalmente ed emotivamente in modo più positivo. Infine migliora le attività cognitive anche più di faticosi esercizi o dello stretching. Lo ha evidenziato uno studio condotto su 124 persone sedentarie, dopo un allenamento basato sul walking per 45 minuti 3 volte alla settimana per 6 mesi. Questa attività, stimolando le funzioni cardiorespiratorie, aumenta l’irrorazione di sangue al cervello, migliorandone di conseguenza le funzioni.

 

Ma è meglio una bella passeggiata, lunga e tonificante, o una corsa veloce e brucia i grassi? Secondo Lawrence Berkeley che ha condotto le sue ricerche presso il National Laboratory chi corre resta magro o dimagrisce più facilmente di chi cammina, soprattutto se è sovrappeso, nonostante impieghi la stessa quantità di energia nello sforzo. Ma al contempo la camminata risulta la scelta migliore per prevenire la pressione alta, il colesterolo e il diabete: ovvero i principali imputati per le malattie cardiache.

 

Bisogna considerare – fa notare Berkeley – che perdere peso non significa essere in forma, e la salute metabolica ha a che fare con l’ipertensione e i trigliceridi nel sangue, piuttosto che con i grassi intrappolati sotto l’epidermide. Quindi sì, chi cammina può prendere o mantenere più chili di chi corre, ma in fatto di “salute” generale (pressione, colesterolo e diabete) sarà un passo più avanti.

Quel che è importante, è fare movimento!

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