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Parmacotto: sequestro da 15 milioni di euro per Rosi e Delsante

Crac Parmacotto: non si arresta l’onda d’urto. La Corte dei Conti di Bologna ha infatti dato il via al sequestro conservativo di 15 milioni di euro complessivi ai danni di Marco Rosi, del figlio Alessandro e dell’ex direttore amministrativo Marco Delsante.

Il sequestro, già scattato, verrà discusso, confermato o revocato, in udienza il 16 dicembre, ma, a differenza di quello disposto dal Tribunale di Modena nei confronti della società Parmacotto, riguarda i singoli soggetti, non l’azienda, anche se è anch’esso legato al maxi finanziamento ottenuto da Simest (società pubblica, controllata dal Ministero dello Sviluppo economico).

Secondo l’accusa, infatti, i tre, avrebbero prodotto fatture gonfiate e un business plan fasullo per ottenere da Simest, atta ad aiutare società floride, non aziende in crisi, un cospicuo finanziamento: se davanti al Tribunale di Parma devono rispondere di truffa aggravata, la Procura della Corte dei Conti li accusa di danno erariale.

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