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Spip, il Pd replica: “Bosi accusa noi per coprire le incapacità a 5Stelle”

“Attaccare il Pd sulla Spip è il primo modo che i 5Stelle hanno trovato per nascondere la loro incapacità gestionale e il flop di un consiglio comunale senza numero di legge nel giorno in cui si doveva parlare di bilancio” – questo il mantra che recitano i dem di Parma, riuniti in Via Treves a fronte compatto per rispondere alla accuse di connivenza mosse da Bosi al Pd sulla spinosa questione. 

Esordisce Franco Torregiani, che in consiglio aveva ammesso di “vergognarsi di essere stato docente” dello stesso Bosi:  “A Parma come a Roma, pensano di andare bene solo loro, che gli altri sbaglino. E’ troppo semplice, non funziona così”.

Poi, lui che sedeva ne consiglio comunale che sfiduciò la giunta Vignali, rivendica: “Siamo stati noi che ali abbiamo mandati a casa. Abbiamo lavorato e ottenuto un grande risultato. Non possiamo permettere che venga infangata o scordata quella esperienza. Tra l’altro cosa facevano i grillini all’epoca? Non erano in consiglio, e nemmeno per le strade, a protestare contro il malaffare”.

“Le compravendite di terreni della  Spip – ricorda Giorgio Pagliari – risalgono ai due anni 2004-2006. Poi si insediò il consiglio con la Giunta Vignali e dopo pochi mesi nel corso di una commissione Controllo società partecipate presieduta da Carla Mantelli, proprio del Pd  ci fu una prima tesa audizione dei vertici di Spip in cui “la vicenda viene scoperchiata pubblicamente”. Da li, il via alle indagini.  L’unico ok dei dem riguardò – precisa il Senatore – un dettaglio urbanistico legato alla cassa di espansione che ottenne il nostro ok solo dopo un emendamento a fima mia e di Ablondi”. Quindi?

Ma Spip non è stata la sola battaglia: dall’opposizione contro il Welfare community center, o contro il piano dei parcheggi interrati in centro o il nuovo Piano strutturale comunale – ricorda ancora Pagliari, che accusa il M5S di “Non fare nulla nell’interesse dei cittadini, come rinegoziare i debiti con le banche”.

Inoltre, afferma Lorenzo Lavagetto, segretario comunale: Bosi “ha offeso tutto il partito e attribuito responsabilità che nessuno di noi ha mai avuto in una vicenda tra le più gravi che la città ha conosciuto negli ultimi anni. Le sue sono parole lesive e offensive”

Il tutto, chiude il segretario provinciale Gianpaolo Serpagli, per nascondere la vergogna dell’assenza del numero legale in consiglio comunale il primo giorno di discussione del bilancio: “Bosi ha dovuto coprire il capo. D’altra parte – è l’affondo – per diventare dignitari bisogna perdere la dignità e Bosi ha perso la dignità per mascherare un grave vulnus, dato che anche nel municipio più piccolo quando si presenta il bilancio il sindaco è presente in Consiglio comunale. La verità è che se Pizzarotti non è capace di governare la città non può dare la colpa al Pd”.

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