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La Regione verso l’approvazione del PAIR – Piano Aria Integrato Regionale, il contributo del Comune

La Regione Emilia Romagna ha adottato il PAIR – Piano Aria Integrato Regionale che verrà approvato prossimamente dopo aver vagliato le osservazioni del Comuni e dei soggetti interessati. Si tratta di un Piano particolarmente ambizioso, condiviso nelle sue linee generali dal Comune, che ha come obiettivo l’adozione di tutte le misure necessarie per rientrare entro il 2020 nei valori limite dei principali inquinanti urbani fissati dall’Unione Europea in tema di inquinamento atmosferico.
La pianura Padana rappresenta una delle zone più critiche a livello nazionale e gli indirizzi della Regione prevedono una riduzione del 47 % di PM10, del 36 % di ossidi di azoto NOx, del 27% sia di NH3 che di Composti Organici Volatiti e del 7 % dell’anidride solforosa, con risvolti che coinvolgono i singoli cittadini in diversi ambiti.
Centrale risulta a questo proposito il tema delle future limitazioni al traffico che, secondo il documento adottato dalla Regione, dovranno coinvolgere l’intero centro abitato, con estensione quindi delle aree finora interessate, e prevedere un progressivo ampliamento anche delle classi dei veicoli oggetto di limitazione.
In particolare, è prevista la riconferma delle domeniche ecologiche, misura ritenuta strategica soprattutto dal punto di vista della comunicazione e della sensibilizzazione verso stili di vita sostenibili, mentre vengono abbandonate le limitazioni alla circolazione programmata nelle giornate del giovedì, prevedendo in parallelo un progressivo ampliamento delle classi dei veicoli oggetto delle limitazioni attualmente vigenti dal 1 ottobre al 31 marzo, dal lunedì al venerdì, ricomprendenti i veicoli benzina pre euro e diesel fino all’euro 2, che dovrebbero coinvolgere invece, dall’autunno 2015, anche i benzina euro 1 e diesel euro 3 e, dall’autunno 2020, anche i benzina euro 3 ed i diesel euro 4.
Per queste ultime limitazioni, è inoltre previsto un ulteriore ampliamento dei veicoli interessati, al verificarsi di 4 giorni di superamento continuativo del valore limite giornaliero di PM10, fino al rientro del valore limite, misura associata alla diminuzione delle temperature negli ambienti di vita riscaldati fino ad un massimo di 19°.
Il Piano intende però incidere anche sulla pianificazione urbanistica del Comune e prevede, fra l’altro, un consistente aumento delle piste ciclabili e delle aree verdi, nonché un potenziamento della mobilità sostenibile (car sharing, bike sharing, car pooling) e l’applicazione di misure volte a migliorare l’efficienza energetica degli edifici, degli impianti di riscaldamento e dell’illuminazione pubblica.
Tutto questo anche attraverso una maggiore integrazione territoriale, tanto che i Comuni coinvolti sono quelli con una popolazione pari o superiore a 30 mila abitanti, con un raddoppio netto della popolazione interessata rispetto al precedente Accordo sulla qualità dell’aria 2012-2015 che ha visto interessati solo i centri con più di 50 mila abitanti. A questo si aggiunte l’integrazione settoriale delle risorse e dei livelli di governo, anche in vista dell’utilizzo dei Fondi strutturali di investimento previsti dall’Unione Europea nel periodo 2014 – 2020.
Per questo i tecnici comunali dei vari settori coinvolti, dall’ambiente alla mobilità, dal patrimonio alla pianificazione territoriale, hanno effettuato un’attenta valutazione in merito alla fattibilità dell’applicazione delle misure contemplate nel Piano, anche in relazione alle risorse necessarie per il raggiungimento degli obiettivi, sottoponendo alla Regione alcune osservazioni che verranno valutate, insieme a quelle esibite dagli altri Comuni, al fine di perfezionare il Piano prima della sua definitiva approvazione.
“Gli effetti dell’inquinamento atmosferico sulla salute umana – conclude l’assessore alla mobilità e ambiente Gabriele Folli – sono ormai noti e confermati da numerosi studi scientifici dell’Organizzazione Mondiale della Sanità. Da qui si spiega la centralità che la qualità dell’aria riveste nell’attuale agenda europea e di riflesso per Regione ed Autonomie Locali”.

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