Solitamente gli appassionati di giochi di carte come i tradizionalissimi passatempi di scopa o tresette non si soffermano sul significato e sulla simbologia, se mai ve ne è una, delle carte con cui giocano. Però chi conosce un po’ la mitologia classica potrà ravvisare nelle cosiddette “figure” delle carte italiane una importante mitologia del Pantheon latino.
Le figure delle carte da gioco hanno la caratteristica di essere riprodotte specularmente, a una metà della carta corrisponde in modo speculare, capovolto, l’altra metà. Qualcosa del genere è raffigurato anche nella nell’immagine mitologica di Giano, importante divinità latina da cui prende anche il nome il primo mese del calendario: gennaio, per l’appunto. Giano è immaginato con due volti speculari in opposizione tra loro: uno di questi è volto verso il cielo, verso gli Dei, l’altro verso gli uomini e il mondo fungendo da ponte ideale tra cielo e terra.
Tornando su un piano decisamente più pragmatico il ruolo del Re di Denari nei giochi di carte è legato ai giochi stessi. Nella briscola questa carta ha il medesimo valore dei Re degli altri semi. Il Re attribuisce un punteggio pari a 4, a prescindere dal seme.
Nella scopa la situazione è invece un po’ più articolata. Il seme di denari conferisce un punto a chi possiede la maggioranza aritmetica delle carte legate a quel seme. Le carte di denari sono dieci e chi ne raccoglie sei o più guadagna un punto. A parità di carte il punto non viene attribuito. Sempre restando nell’ambito dei “denari” anche il sette assegna un punto a chi lo possiede.
Sul Re di Denari il regolamento lascia libertà ai giocatori di decidere se aggiudicarsi o meno un punto in caso di possesso della carta. Un gioco in cui la proprietà del Re di Denari può rivelarsi molto utile è il Sette e Mezzo.
Il funzionamento del Sette e Mezzo è abbastanza semplice e assomiglia almeno in parte al Blackjack. C’è un mazziere che tiene il banco e distribuisce le carte. L’obbiettivo è realizzare un punteggio pari a sette e mezzo o il più vicino possibile a questo valore evitando di “sballare” ossia di andare oltre il sette e mezzo. Le carte da uno a sette rappresentano il loro valore, le figure mezzo punto.
Il Re di Denari è un vero e proprio jolly della situazione in quanto può essere impiegato come figura e come sette. In questo modo può contribuire a realizzare un sette e mezzo associato a un sette (figura) o associato a sua volta a una figura (sette). A parità di punteggio il banco vince comunque ma nel caso di sette e mezzo comprensivo del Re di Denari il giocatore può scegliere tra rivendicare il banco o incassare l’importo della puntata.