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Cara Parma: ecco la mostra sui primi del millennio in città

Come si viveva a Parma e provincia all’inizio del nuovo millennio? Che aspetto avevano i suoi abitanti, in quali attività̀ erano impegnati? E dal punto di vista sociale, di quali diritti potevano beneficiare? A queste e a molte altre domande vuole rispondere

Cara Parma, sviluppo e cura di progetti per il territorio 2016-2024. Un racconto di Simone Bramante ispirato a Carlo Bavagnoli che, attraverso una narrativa multimediale, vuole essere una naturale citazione e una prosecuzione temporale, capace di legare la metà del secolo scorso con i primi anni ‘20 del nuovo millennio, in
un percorso volto a mettere in luce le trasformazioni sociali e culturali che hanno interessato il territorio di Parma negli anni.

È Simone Bramante – in arte Brahmino – a firmare il progetto. Direttore creativo, autore e fotografo italiano più seguito su Instagram, Brahmino è apparso su Forbes (USA), Huffington Post (USA), GQ (Portogallo), Glamour (Spagna), Corriere della Sera (Italia), WithNews (Giappone), Repubblica (Italia) e molti altri. I suoi lavori sono stati esposti in mostre di tutto il mondo: il suo stile narrativo unico e onirico, l’autenticità, i valori e le emozioni che i suoi colorati scatti trasmettono, sono arte internazionalmente riconosciuta. Ad affiancarlo sono tre giovani fotografi parmensi: Simone Mottola, Roberta Dall’Alba e Don Quiel Lumbera, scelti all’interno del collettivo di fotografi italiani ‘What Italy Is’, co-fondato da Brahmino stesso con lo scopo di raccontare i territori italiani e le idee che si sviluppano in essi. Il collettivo nasce dal desiderio del fotografo di raccontare il nostro Paese non attraverso i consueti paesaggi da cartolina ma bensì tramite le sue più intime storie, persone ed emozioni.

Sanità, educazione, lavoro, sociale, valorizzazione dei beni culturali. Sono questi i temi messi a fuoco negli scatti del racconto fotografico veicolato online sui canali social di Fondazione Cariparma, con un linguaggio capace di interagire con un pubblico traversale, e con una mostra visitabile a Palazzo Bossi Bocchi – sede di Fondazione Cariparma – dal 23 marzo al 26 maggio 2024. Il racconto è articolato in un processo narrativo che mette i beneficiari dei progetti al centro, attraverso un’esperienza visiva ed emotiva che trasporta il visitatore nel quotidiano dei protagonisti facendogli toccare con mano il reale impatto dell’operato di Fondazione Cariparma. L’obiettivo è dunque quello di stimolare una riflessione sul presente, essere d’ispirazione per le future generazioni ed omaggiare al contempo la figura di Carlo Bavagnoli, recentemente scomparso, cui la città di Parma deve un sincero ringraziamento per aver saputo cogliere la bellezza della sua semplicità, i sentimenti delle sue persone e per avere infine messo il suo lavoro
a disposizione dei cittadini, con un lascito oggi custodito nelle Collezioni d’Arte di Fondazione Cariparma.

“Con questo progetto la nostra Fondazione prova a raccontarsi e lo fa mettendo le persone al centro, grazie alla sensibile lettura fotografica di Simone Bramante, che ha reso protagonisti i nostri beneficiari e le loro storie. Da sempre il nostro operato ha come obiettivo primario il benessere di tutta la comunità di Parma e vedere come ci siamo riusciti, osservando i volti sereni ritratti in questi scatti, mi riempie di soddisfazione. Questo non è l’unico motivo di orgoglio. A febbraio 2024 è scomparso Carlo Bavagnoli, cui la mostra è ispirata, a lui va il mio pensiero di presidente e un sincero ringraziamento per aver saputo ritrarre la nostra città e la sua gente in modo autentico ed avercene fatto dono.” Ha dichiarato Franco Magnani, Presidente di Fondazione Cariparma.

“Per questa volta abbiamo scelto di non raccontarci attraverso i numeri ma mostrando il “come” Fondazione Cariparma agisce la propria azione filantropica: contribuendo allo sviluppo della sua comunità prendendosene cura e riportando al centro il prezioso lavoro quotidiano e la capacità di
progettazione dei nostri beneficiari”. Antonio Lunardini, Direttore generale di Fondazione Cariparma.

“La fotografia sta vivendo dei forti cambiamenti grazie alla tecnologia, si fa esperienza personale, che manifesta un’estetica, un’emozione e un messaggio. Con questo progetto ho vissuto in prima persona tutto il racconto che abbiamo documentato in otto storie, reali, del territorio, l’ho attraversato emozionalmente come persona poi come fotografo, cercando di sintetizzarlo in una serie di fotografie che hanno l’ambizione di diventare delle testimonianze storiche del territorio di oggi, per i cittadini del domani”. Ha affermato Simone Bramante, fotografo e direttore creativo.

Le otto storie raccontate sono: Sprigioniamo lavoro, un progetto che ha l’obiettivo di dare nuova vita ai carcerati di Parma, grazie all’impiego in una lavanderia industriale allestita all’interno del carcere stesso; le attività proposte dall’Associazione Il Faro 23 per favorire l’integrazione di persone con disabilità; le cure a domicilio dei pazienti ematologici e dei loro famigliari sostenute dall’Associazione AIL Parma e ancora Cinemino itinerante, un’idea di condivisione culturale e di apertura verso il prossimo, che si sviluppa attraverso il linguaggio del cinema, diventata realtà grazie al progetto Think Big.

Inoltre, Casco Learning Center, un centro per gli apprendimenti e la transforming education aperto non solo a scuole e studenti ma anche ad aziende e dipendenti, comunità e famiglie; la realtà di Food Farm, il primo Laboratorio Territoriale per l’Occupabilità (LTO) in Italia nel settore agroalimentare, il racconto del restauro della Chiesa di San Francesco del Prato di Parma e infine Piano C, un progetto che ha come missione la riprogettazione professionale, la formazione e l’empowerment femminile.

La mostra è visitabile dal 23 marzo al 26 maggio, il giovedì dalle 15:30 alle 18:00, il sabato e la domenica dalle 10:00 alle 12:30 e dalle 15:30 alle 18:00. L’ingresso è gratuito. Per gruppi e scolaresche le visite sono possibili solo su appuntamento. Per informazioni e prenotazioni: guide@fondazionecrp.it www.fondazionecrp.it

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