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Riccardo Bonfadini, life in a box – a cura di Stefano Bianchi

In occasione  della settima edizione di Parma 360 Festival della Creatività Contemporanea (www.parma360festival.it), Ponti x l’Arte inaugura un evento inserito nel circuito OFF: la personale di Riccardo Bonfadini (Cremona, 1971. Figlio del pittore Pino Bonfadini, eredita da lui la passione per le arti visive. Artista poliedrico, si confronta con differenti espressioni artistiche: è infatti, autore e compositore di musica leggera, nonché  poeta.  Vive e lavora a Soresina (CR).

Nel suo ironico e pure sarcastico filo narrativo popolato da un’umanità lillipuziana che fa, disfa, si mette in posa, ozia, fa sport, prende il sole, lavora, si siede, eccetera eccetera, c’è tutta l’arte di derivazione Pop ideata da Riccardo Bonfadini. Voglioso più che mai di rimpicciolire la nostra quotidianità, con “Life In A Box” l’artista lombardo arriva al fatidico e fatale punto di reiterato ritorno (altro che non ritorno!) del moltiplicare il nostro vieppiù paradossale mondo in tutta una serie di microcosmi – o se preferite di mondi paralleli – ognuno dei quali, racchiuso nella sua bella scatola trasparente, svolge il proprio istante di vita come fosse il fermo immagine di una situation comedy. Di conseguenza, in ogni singola messinscena miniaturizzata e in ogni singola installazione tascabile, a palesarsi è la meticolosità concettuale di cui Bonfadini è maestro. Una precisione, la sua, che potremmo definire “cinematografica” e che inizia sempre da un titolo che a sua volta è il passepartout di un “frame” reale e insieme surreale. Se ad esempio “Segui la corrente” ci propone un canoista impegnato a destreggiarsi su un periglioso cavo elettrico scoperto, “Ancora un giorno di sole” è la fedele cronaca giornalistica di 24 ore balneari, “Il neon-ato” ci rende partecipi del miracolo del “dare alla luce” e “La faremo brillare” vede un quartetto di indefessi lavoratori indeciso se far risplendere o esplodere un candelotto di dinamite. E così via, in un botta e risposta di allitterazioni e giochi di parole al servizio di un’arte contemporanea che sia prima di tutto “bonfadiniana”.    

                                                                   Stefano Bianchi

Giornalista professionista dal 1986, scrittore, critico d’arte e vice presidente dell’Associazione Culturale Ponti x l’Arte, nel ’79 Stefano Bianchi ha collaborato come assistente archivista di opere grafiche presso il critico d’arte Guido Ballo. Dall’84 al ’97 ha svolto le mansioni di redattore a Tutto Musica & Spettacolo  (Mondadori). Studioso d’arte moderna e contemporanea con particolare riferimento alla Pop Art europea e americana. Ha lavorato tra Milano e Parigi, da 2 anni si è trasferito a Parma. 

Fondata a Milano nel 2010 da Eleonora Tarantino (giornalista pubblicista/art consultant), Stefano Bianchi (giornalista professionista/critico d’arte) e Gabriele Paoli (consigliere/executive adviser), l’Associazione Culturale Ponti x l’Arte (www.pontixlarte.eu) promuove e coniuga l’arte contemporanea, la conoscenza, l’accoglienza. 

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