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Lavoro, quando e come avere il riconoscimento del livello superiore

 Per essere in regola e tutelati dalla legge, quado si viene assunti è necessario firmare un contratto di lavoro. lo stesso stabilisce gli obblighi non solo per il lavoratore neo-assunto, ma anche per l’azienda ed il datore di lavoro. L’oggetto del contratto di lavoro riguarda la prestazione lavorativa e la retribuzione che il datore deve obbligatoriamente versare per il lavoro ricevuto. Il lavoratore, una volta firmato il contratto, dovrà svolgere tutte le mansioni per le quali è stato assunto secondo l’inquadramento ed il livello contrattuale.

Ma firmare un contratto non esonera nessuno da spiacevoli inconvenienti. Accade spesso che diverse clausole non vengano rispettate a dovere arrecando danni, soprattutto economici, ai lavoratori che vedono così calpestati i propri diritti. Quali sono le azioni possibili in questi casi?

Inquadramento errato

Per sapere, in linea generale, quali sono le mansioni che si è tenuti a svolgere in base al proprio livello contrattuale bisogna far riferimento al contratto collettivo nazionale inerente al proprio settore. Anche la stessa retribuzione, associata ad un minimo tabellare calibrato sul proprio livello contrattuale, viene stabilita dal CCNL.

Molti lavoratori, nel corso della propria carriera, si rendono conto di svolgere ed aver svolto mansioni superiori rispetto al proprio inquadramento livellare o di avere responsabilità maggiori a fronte di quelle dichiarate in fase di assunzione e stipula del contratto. Il tutto si ripercuote sulla busta paga di fine mese, contributi previdenziali, tfr e sul proprio curriculum.

Come provarlo

Come controprova dell’effettivo svolgimento di mansioni superiori, la sola sostituzione di colleghi con diverso inquadramento può essere un elemento di rivendicazione, anche se non determinante. Di più rilievo l’attestazione che i compiti inerenti a mansioni superiori siano stati assegnati in maniera sistematica e che siano prevalenti e caratterizzanti del ruolo ricoperto a vantaggio di una esigenza strutturale ed utilità organizzativa dell’azienda. Non è dunque necessario che al lavoratore siano assegnate tutte le mansioni dell’inquadramento superiore ma ne basterà anche una eseguita in maniera prevalente per rientrare nel meccanismo di avanzamento automatico e richiedere ciò che gli spetta.

Citando l’articolo 2103 del c.c. comma 7, secondo il quale “Nel caso di assegnazione a mansioni superiori il lavoratore ha diritto al trattamento corrispondente all’attività svolta, e l’assegnazione diviene definitiva, salva diversa volontà del lavoratore, ove la medesima non abbia avuto luogo per ragioni sostitutive di altro lavoratore in servizio, dopo il periodo fissato dai contratti collettivi, anche aziendali, stipulati da associazioni sindacali comparativamente più rappresentative sul piano nazionale o, in mancanza, dopo sei mesi continuativi”.

Come agire

In questi casi fasi assistere da un avvocato per cause di lavoro è la scelta migliore. Raramente l’azienda cederà nel corrispondere le differenze retributive dovute e l’inquadramento al livello superiore. Se il sollecito, come spesso avviene, non porta nessun effetto, sarà compito dell’avvocato giuslavorista inviare una lettera diffida al datore di lavoro con gli importi che non sono stati versati al proprio assistito intimandolo di pagare entro pochi giorni.

Nonostante ciò, l’ipotesi che il datore di lavoro non ceda a tali richieste è ancora probabile. Le strade da poter percorrere diventano tre. La prima consiste nel far ricorso al giudice del lavoro e richiedere che il Tribunale emetta un decreto ingiuntivo nei confronti del datore di lavoro, ottenendo così un ordine di pagamento per il lavoratore. La seconda via consistere nell’avvivare un tentativo di conciliazione presso l’Ispettorato Territoriale del Lavoro o in sede sindacale per ottenere quanto dovuto. Quest’ultimo tentativo può essere efficace qualora vi sia un rapporto di fiducia tra il dipendente e l’azienda. Infine, l’ultima arma a disposizione del lavoratore per vedere riconosciti i propri diritti è una causa ordinaria di lavoro.

In tutti i casi, nel momento in cui viene riconosciuto il pagamento delle spettanze arretrate il datore di lavoro deve includere gli oneri contributivi, motivo per il quale gli importi sono liquidati al lordo delle ritenute fiscali e provvidenziali.

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