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Come vendere l’olio extravergine di oliva

Olive oil and berries are on the wooden table under the olive tree.

L’olio extravergine di oliva è sicuramente uno tra i prodotti più apprezzati sia in Italia che all’estero. Il mercato del settore ha visto, soprattutto negli ultimi anni, aumentare considerevolmente le vendite, motivo per il quale i canali per la commercializzazione dell’olio sono parallelamente cresciuti. Ma quali sono gli aspetti da considerare quando si vuole vendere olio di oliva?

Partita IVA e Autorizzazioni

La parte burocratica è sicuramento l’aspetto più spinoso della questione. Ovviamente, per poter vendere olio di oliva, come per qualsiasi altra merce, bisogna rispettare alcuni requisiti di legge e fiscali. Partendo proprio da quest’ultimi, sarà necessario consultare il proprio commercialista per aprire una partita IVA come azienda agricola. È chiaro che nella fase iniziale, quando l’azienda ancora non gode di una grande notorietà e le vendite sono contenute, l’azienda potrà approfittare di alcune agevolazioni. Sotto i settemila euro di fatturato, infatti, si può optare per il regime di esonero agricoltura attraverso il quale non è obbligatorio tenere la contabilità o emettere fattura. Basterà solamente una semplice ricevuta fiscale nel caso in cui si venda a privati e l’autofattura nella vendita ad altri commercianti. Il regime di esonero, inoltre, permette di pagare solamente le tasse sul reddito agrario e dominicale.

Ultimo caso, vi è la possibilità di non aprire alcun tipo di partita IVA. Rientrano nell’ipotesi coloro che non hanno intenzione di vendere olio di oliva in maniera continuata o a scopi commerciali. Ad esempio, la produzione può essere a scopo privato o famigliare riservando alla vendita le bottiglie in eccesso ed emettendo una semplice ricevuta occasionale. 

Risolta la parte fiscale, per vendere olio di oliva sarà necessario ottenere una specifica autorizzazione da parte del comune in cui l’azienda agricola risiede. Per avere informazioni più dettagliate è opportuno rivolgersi al proprio comune poiché la documentazione ed i moduli da compilare per ottenere la suddetta autorizzazione possono variare a seconda della provenienza. Una volta sistemate le carte, bisognerà consegnarle direttamente al proprio comune che dovrà rispondere entro 15 giorni rilasciando l’autorizzazione da parte del sindaco. Se la risposta ufficiale non dovesse arrivare entro i 15 giorni, l’azienda agricola potrà comunque partire con la vendita dell’olio.

Normativa

A seconda che si stia vendendo al consumatore o ad un altro commerciante bisognerà rispettare alcune normative relative al confezionamento del prodotto. In primis, il Regolamento CE n.1019/02 impone contenitori di massimo 5 litri di capienza nel caso in cui si rivenda l’olio ad un consumatore finale e con un sistema di chiusura che assicuri l’integrità del prodotto dopo il primo utilizzo. Se si vende il proprio olio a ristoranti, mense o altri esercizi simili, la capienza massima sale a 25 litri.

La normativa sanitaria alla quale far riferimento per produrre l’olio è il Decreto Legislativo n.193/207. Infine, è importante osservare anche le indicazioni obbligatorie per la realizzazione delle etichette.

Vendere olio online

Vediamo nel concreto come vendere olio extravergine di oliva online su marketplace specializzati: Innanzitutto è necessario analizzare le piattaforme specializzate sulla vendita dell’olio di oliva cercandole online e analizzando le policy per potersi affiliare ad una di queste. Solitamente ogni rivenditore ha le proprie linee guida e principi etici nella selezione e scelta dei produttori da inglobare nel proprio store. Alcuni prediligono solo oli Made in Italy, altri biologici o proveniente da agricoltura biodinamica e così via. 

In linea di massima, i marketplace rimettono in vendita i prodotti dei propri partner senza acquistarli direttamente. Sono quindi una sorta di vetrina per le aziende agricole che decidono di entrare a far parte di quella determinata rete commerciale. I benefici per i produttori che si affiliano ai marketplace sono molteplici: il primo è sicuramente non doversi preoccupare della creazione di un proprio sito internet sia per quanto riguarda la sua ideazione e ed il suo posizionamento che per gli aggiornamenti continui. Lo stesso vale per i social. Oltre a propri social media si potrà contare anche su quelli dei marketplace dove si approderà, così da avere un’ulteriore visibilità e risonanza. I pagamenti saranno veicolati direttamente dal marketplace così come gli ordini. I produttori allora non dovranno fare altro che impacchettare i propri prodotti e spedirli una volta ricevuto l’ordine. 

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