Home » Politica » Freddi:’referendum sull’eutanasia è inammissibile e morire con dignità resta impossibile …’

Freddi:’referendum sull’eutanasia è inammissibile e morire con dignità resta impossibile …’


Con una lettera aperta alla città Marco Maria Freddi, consigliere comunale del gruppo misto e esponente del Partito Radicale, esprime il suo rammarico per la decisione della Consulta di rigettare il quesito referendario sull’eutanasia di cui si era reso promotore con una raccolta firme molto partecipata.

 

Cari concittadini di Parma,

la notizia dell’inammissibilità del quesito referendario legato alla campagna di raccolta firme Eutanasia Legale della scorsa estate, è stato per me motivo di profondo dolore.

 

Una infinita delusione e amarezza che mi ha fatto vivere momenti di vero sconforto.

 

Lo sconforto di vedere, ancora una volta, un Paese incapace di guardare al dato di realtà e di nascondersi, ipocritamente, alle tante eutanasie praticate nei nostri ospedali ogni giorno, un Paese che accetta l’idea di vedere i propri cittadini espatriare per mettere fine alle proprie sofferenze o tollerare gli oltre mille suicidi all’anno della disperazione e del dolore.

 

Ora che la via del referendum è stata bocciata con esito inappellabile dalla Consulta Costituzionale, l’unica possibilità per arrivare a una regolamentazione sull’eutanasia passa per il Parlamento, quel parlamento che sta discutendo anche qui, in modo ipocrita, ciò che la Corte Costituzionale ha obbligato discutere tre anni fa e che oggi, con l’inammissibilità del quesito, contraddice sé stessa volendo far credere che esista una effettiva differenza tra eutanasia attiva e passiva.

 

Un Parlamento dove la Chiesa cattolica e i cosiddetti movimenti pro-vita hanno una rappresentanza abnorme rispetto al sentire della maggioranza dell’opinione pubblica, consci che sull’eutanasia i cattolici non avrebbero seguito le indicazioni della Chiesa nelle urne.

 

Per la Consulta il referendum sull’eutanasia è inammissibile, morire con dignità resta impossibile, autodeterminare il proprio fine vita resta impossibile.

 

Se il referendum avesse ottenuto la maggioranza di Sì, la somministrazione da parte del medico di un farmaco letale, attualmente illegale, sarebbe stata possibile e non punibile mentre è già legale e non punibile l’autosomministrazione, dove il medico in modo “passivo” prepara la strumentazione tecnica ed il liquido eutanasico lasciando al paziente il compito di schiacciare il pulsante del rilascio del farmaco letale.

 

Questo Paese ipocrita è figlio delle leggi Clerico-Fasciste degli anni Trenta ancora presenti nel nostro ordinamento, quel codice Rocco che fino a quarant’anni fa concepiva l’omicidio della consorte a tutela “dell’onore” del capo famiglia, in quel caso, l’omicidio volontario della coniuge non era ritenuto reato, legge che garantiva la “lecita tutela costituzionalmente necessaria della vita umana con particolare riferimento alle persone deboli e vulnerabili”.

 

Già, di questo stiamo parlando, di un Paese paternalistico mai diventato adulto, sempre in attesa dell’uomo forte dove la politica e la Chiesa Cattolica, devono avere un controllo totale sulle scelte e sulle vite delle persone, un controllo che la libertà di scelta, lo scegliere autodeterminando sé stessi, farebbe crollare.

 

Ringrazio le ragazze e i ragazzi di tutte le etàche a partire dal 2007 hanno partecipato alle iniziative per l’Eutanasia Legale, le ragazze e i ragazzi di tutte le età che per sei mesi, nel 2013, senza mai perdere un fine settimana, hanno partecipato alla raccolta firme per la presentazione in Parlamento della proposta di iniziava popolare, così come ringrazio le ragazze e i ragazzi di tutte le età che la scorsa estate, hanno contribuito alla raccolta ai banchetti della città, di 12.500 firme autenticate.

Cari concittadini, nulla è irrimediabilmente perduto, riprenderemo il cammino per la libertà di poter scegliere fino alla fine, questo percorso di rinascita richiederà ancora tanta volontà e caparbietà, ma soprattutto la consapevolezza e la voglia di sentirsi liberi fino alla fine.

 

 

MarcoMaria Freddi

Lascia un Commento

Il tuo indirizzo email non verrà pubblicato.I campi obbligatori sono evidenziati *

*