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Casa delle Donne al fianco della Rete Diritti in Casa scrive alle autorità in difesa degli ‘invisibili’


Di seguito la lettera arrivata in redazione inviata dalla Casa delle Donne al Sindaco di Parma, al Prefetto, al Vescovo e all’Assessora al Welfare per chiedere politiche di sostegno urgenti e comuni per affrontare insieme l’emergenza abitativa in città denunciata dalla Rete Diritti in Casa che da sempre si occupa di assistere e tutelare gli ‘invisibili’ che abitano le nostre strade, cercando di supplire con il volontariato ‘alle carenze delle politiche di welfare donando tende, coperte, cibo’.

Gentili,

Vi scrivo a nome della Casa delle donne di Parma, associazione attiva sul territorio dal 2019 che ad oggi conta al suo attivo 570 socie.

Fin dalla nostra nascita ci siamo occupate di salvaguardare i diritti delle fasce più deboli a partire da quelli delle donne, ma non solo.

Secondo i valori e le nostre linee fondanti, espressi anche nel nostro Statuto, cerchiamo di fare da cassa di risonanza alle lotte di chi non ha voce, di chi anche nella nostra città sembra invisibile, alla fatica di chi ha poco o nulla e cerca di vivere dignitosamente.

Nell’ultimo mese è stato di nuovo risollevato il problema di mettere a disposizione uno spazio fisico per accogliere persone in fuga dalla loro terra, che sono arrivate nella nostra città nella speranza di potersi costruire un futuro migliore e si sono ritrovate a vivere e dormire sotto ponti oppure in tende messe a disposizione dall’Associazione “Rete diritti in casa” o da privati cittadini, i quali hanno supplito alle carenze delle politiche di welfare donando tende, coperte, cibo.

Di fronte a queste situazioni, come anche ad altre che ripropongono il problema abitativo per i migranti (ma non solo), sottolineiamo che in Italia da qualche decennio si spende troppo poco e male per l’emergenza abitativa: non si costruiscono più alloggi sociali o con canoni di locazione accessibili/sostenibili, e non si agisce sull’enorme patrimonio di abitazioni vuote e invendute.

Il diritto all’abitare non può essere ridotto all’avere “un tetto sulla testa” perché rappresenta, come molte ricerche mettono in luce, uno dei fattori centrali della sostenibilità economica e sociale delle persone e delle famiglie e rappresenta la difesa del bene comune e dell’idea del corretto uso del patrimonio abitativo non utilizzato.

Per questi motivi facciamo nostre le richieste di “Rete diritti in casa”, che da anni si batte affinché chiunque, anche nella nostra città, abbia diritto ad una sistemazione dignitosa e non precaria.

Crediamo fortemente che per le Istituzioni cittadine sia giunto il momento di affrontare in modo sistematico questo grave problema, che temiamo si aggraverà nei prossimi mesi.

Per le socie della Casa delle donne la cura e l’attenzione alle relazioni con gli altri e le altre devono essere un elemento portante della società in cui viviamo, e per questo riteniamo che occuparcene sia ben più che necessario, un dovere morale.

Per la Casa delle donne di Parma la presidente

Elisabetta Salvini

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