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Murales a Parma-Roberti risponde alla lettera di un lettore: ‘non c’entra il bello o il brutto ma l’opportuno’

Titti Duimio


Roberta Roberti conferma la frase pronunciata in commissione cultura a cui si riferisce il lettore che ha inviato il suo kilometrico commento pubblicato ieri sul nostro quotidiano Parmapress24 in merito alle proposte artistiche di alcuni cittadini nell’ambito del Regolamento Murales recentemente approvato dal Comune di Parma.

Consigliera Roberti lei in Commissione Cultura ha proposto una proiezione di prova dei murales selezionati dall’amministrazione da sottoporre al parere dei cittadini. È preoccupata che non tutti siano favorevoli?

“È vero che ho espresso la mia preoccupazione sull’impatto di queste grandi opere nei quartieri della città e lo confermo, ma intendevo solo far presente che le proposte di interventi artistici urbani sui muri di alcune zone della città dovrebbero essere sottoposte agli abitanti  e non imposte senza alcuna condivisione e informazione.

Far calare dall’alto soluzioni a volte molto impattanti che coinvolgono i cittadini mi pare poco corretto, e la mia osservazione era solo nella direzione di coinvolgimento dei residenti in scelte che toccano direttamente la loro quotidianità.

Forse proiettare sul muro l’opera scelta prima di realizzarla sarebbe un metodo democratico e di dialogo per scegliere insieme il giusto decoro nel giusto contesto della città.

Si tratta di interventi artistici approvati e pianificati dall’amministrazione e non di opere clandestine, e mettere al corrente chi abita quei muri con la presentazione visiva dell’opera sarebbe un modo condiviso per inserirli in un tessuto sociale e non solo esteticamente.

Non farlo e imporre opere così invasive in zone particolarmente sensibili senza alcuna mediazione o spiegazione, senza la partecipazione di chi si dovrà poi riconoscere in quel gesto artistico, a volte provocatorio, che potrebbe suscitare critiche e malcontenti o addirittura andare a urtare sensibilità diverse, mi sembra sbagliato.

La tecnologia ce lo permette, usiamola, soprattutto per coinvolgere i cittadini in scelte che toccano le loro appartenenze con opere altamente impattanti che se dovessero sembrare imposte dalle istituzioni potrebbero creare polemiche o essere mal digerite senza un doveroso e adeguato confronto. Questo il significato della mia precisazione che niente ha a che fare con il bello o il brutto ma con l’opportuno”

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