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Ecobonus seconda casa: come funziona?

Di Ecobonus si è parlato ampiamente negli ultimi mesi, perché effettivamente questo nuovo incentivo previsto per coloro che intraprendono interventi di efficientamento energetico sugli edifici  si rivela alquanto vantaggioso. Quello che però in molti non sanno è che l’Ecobonus è valido anche per chi effettua lavori sulla seconda casa: non si tratta dunque di una misura di sostegno riservata a coloro che ristrutturano l’abitazione principale.

Secondo i dati forniti da Tecnocasa, ad oggi la maggior parte delle domande di Ecobonus sono arrivate per le abitazioni principali e questo può essere dovuto anche al fatto che non tutti sanno sia possibile ottenere gli incentivi anche nel caso l’edificio interessato fosse la seconda casa. Scopriamo allora nel dettaglio come funziona e quali sono le condizioni da rispettare in queste situazioni specifiche.

Ecobonus seconda casa: le categorie catastali escluse

Così come accade anche per le abitazioni principali, non tutte le seconde case hanno diritto all’Ecobonus 110% perché è prevista l’esclusione di alcune categorie catastali. Per andare più nel dettaglio, è importante sapere che non è possibile ottenere il bonus nel caso di interventi effettuati su edifici appartenenti alle seguenti categorie:

  • A/1 (abitazioni di tipo signorile)
  • A/8 (abitazioni in ville)
  • A/9 (castelli o palazzi di pregio storico o artistico)

Modalità di fruizione dell’Ecobonus 110%

Anche nel caso in cui l’edificio interessato sia la seconda casa, è possibile fruire dell’Ecobonus in due differenti modalità: mediante detrazione Irpef presentando la dichiarazione dei redditi oppure attraverso il meccanismo del cessione del credito, con sconto in fattura immediato.

Le modalità di fruizione dell’Ecobonus rimangono dunque invariate nel caso di seconde case e sono del tutto identiche a quelle previste per interventi di efficientamento energetico effettuati sulle abitazioni principali.

Quali interventi sono ammessi dall’Ecobonus

Anche per quanto riguarda la tipologia di interventi ammessi, che si tratti di una seconda casa o della prima abitazione non cambia nulla. È dunque necessario anche in tal caso che venga effettuato almeno un intervento considerato trainante (come ad esempio il cappotto termico o la sostituzione della vecchia caldaia con un impianto a pompa di calore). In assenza di un intervento trainante è infatti impossibile accedere al bonus previsto, dunque conviene prestare molta attenzione in tal senso.

Gli altri interventi ammessi devono determinare, al termine dei lavori, un aumento di almeno 2 classi energetiche dell’edificio.

Ecobonus seconde casa: fino a quando è possibile effettuare i lavori?

In seguito alla proroga prevista dalla Legge di Bilancio 2021, l’Ecobonus del 110% può essere richiesto fino al 30 giugno 2022. C’è dunque ancora tempo per intraprendere interventi di efficientamento energetico e conviene senz’altro approfittarne, perché si può migliorare la prima o la seconda casa praticamente a costo zero.

Come abbiamo accennato, sono ancora pochi coloro che hanno scelto di usufruire dell’Ecobonus per apportare migliorie energetiche alla seconda casa ed è probabile che questo dipenda dalla scarsa informazione in merito. D’altronde, approfittarne per rendere l’appartamento di villeggiatura più sostenibile dal punto di vista energetico è sicuramente vantaggioso e non esistono ragioni per non farlo, soprattutto in questo periodo e a queste condizioni.

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