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‘A che punto è il Parco Fluviale della Parma?’ Gli ambientalisti interrogano l’amministrazione


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“Coordinamento Associazioni per la tutela del torrente Parma” e la  Rete “Parma a Dimensione umana” inviano una lettera aperta indirizzata agli Assessori all’Urbanistica, alla Sostenibilità ambientale e al Benessere animale del Comune di Parma Michele Alinovi, Tiziana Benassi

e Nicoletta Paci per chiedere a che punto è l’iter per realizzare un’area protetta a tutela della biodiversità nel tratto urbano del torrente Parma.

L’Amministrazione comunale, infatti, aveva previsto già due anni fa un vero Parco Fluviale del torrente Parma rispondente alle normative regionali e nazionali sui

“Parchi,  la cui istituzione si rende sempre più necessaria, per mantenere un patrimonio unico di “natura in città” che Parma ha la fortuna di possedere” sottolinea la rete di 63 realtà associative di Parma e provincia.

“Gentili Assessori Michele Alinovi, Tiziana Benassi e Nicoletta Paci,

con riferimento alla prevista realizzazione del Parco Fluviale del torrente Parma, annunciata due anni orsono dall’Amministrazione Comunale, ci permettiamo di chiedere a che punto è l’iter del Progetto.

La richiesta è sollecitata da una serie di segnalazioni che, come associazioni attente ai temi ambientali, stiamo ricevendo da cittadini allarmati dall’aumento della frequentazione dell’alveo del tratto cittadino da parte di persone con cani lasciati liberi e dalle numerose presenze di adulti e bambini anche in sponda destra, zona che richiede  particolare rispetto e tutela per la ricca presenza di fauna selvatica. Si segnalano inoltre insediamenti sulle sponde, persino navigazione di barchette!

Dato il periodo di “clausura” generale, è comprensibile il desiderio di passeggiare e “navigare”, ma non si può tollerare l’ingresso testimoniato di un fuoristrada nel greto del Baganza, l’abbandono di rifiuti e la liberazione dei cani, come fosse il prato di casa.

Gli accessi in sponda destra, andrebbero chiusi e controllati, magari con il supporto delle Guardie Ecologiche, in particolare durante il periodo della nidificazione e riproduzione.

Siamo in zona rossa a causa del contagio pandemico, sta per cominciare il periodo di nidificazione delle numerose specie che popolano le sponde, il Comune ha appena emanato il nuovo Regolamento del Benessere animale: sono tutti motivi che dovrebbero impedire afflusso di persone e utilizzo improprio del tratto urbano del torrente.

Abbiamo già effettuato segnalazioni alle Autorità competenti, ma è evidente che solo la realizzazione di un’area protetta, un vero Parco Fluviale, come previsto dall’Amministrazione Comunale tra le iniziative per fare di Parma una Città Green europea, può determinare una definitiva svolta nella gestione di questa preziosa risorsa di biodiversità urbana che Parma ha la fortuna di possedere.

Con la realizzazione del Parco fluviale, secondo le Leggi regionali e nazionali, si eviterebbero ogni anno le segnalazioni di presenze eccessive di persone, di violazioni della sicurezza con cani lasciati liberi, di insediamenti abusivi e si valorizzerebbe un patrimonio di “Natura in Città” che rende Parma unica.

Consapevoli della Vostra attenzione e sensibilità all’argomento, restiamo in attesa delle Vostre indicazioni in merito e inviamo cordiali saluti.”

Coordinamento Associazioni per la tutela del torrente Parma

ADA, Ass. Amici Parco e Casino Boschi Carrega, Club Amici Miei, FIAB Parma, Fruttorti Parma, Legambiente Parma,   Manifattura Urbana, Italia Nostra sez.di Parma, ENPA,  Parma Etica, Reteambiente Parma, Sodales, Slow Food condotta di Parma, WWF Parma.

Sottoscrive anche Parma a Dimensione Umana , rete di 63 realtà associative di Parma e provincia

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