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Sanità, diritti, lavoro: servono nuove energie a Parma in vista delle elezioni- Energia Democratica lancia l’appello

Daniele Friggeri, coordinatore di Energia Democratica a Parma, appena nominato coordinatore nazionale degli enti locali dell’area riformista del PD, fa un appello a tutti coloro che si riconoscono nel centrosinistra e alla città per arrivare preparati alla sfida delle prossime elezioni amministrative a Parma del 2022.

Servono nuove energie, nuove voci, che insieme al mondo della politica costruiscano un progetto largo di visione del futuro. L’appello che voglio lanciare è quello di cercare di raccogliere tutti coloro che oggi non si sentono rappresentati dalla politica, e che hanno dimostrato, anche a Parma, la voglia di dire la loro”.

“Guardo alle nuove generazioni, alle manifestazioni Friday for Future, ai movimenti delle Sardine, ma anche a tutte le associazioni sociali, giovanili, movimenti studenteschi e culturali della città. Queste voci, insieme al mondo della politica, possono costruire qualcosa di nuovo”.

La ricetta per Parma, secondo Friggeri, è quella di “guardare al lavoro dei sindaci del centro sinistra della provincia di Parma, ma anche all’amministrazione di Federico Pizzarotti. Ci sono valori e principi comuni su cui insieme si può costruire nuovi progetti, senza dimenticare il mondo di giovani e civismo. Sia di esempio il modello di Stefano Bonaccini in Regione”.

“Ma non si può più parlare di strette alleanze e progetti studiati a tavolino, di logiche di partito, poltrone e spartizione di cariche. Stiamo per tornare in zona rossa, in crisi sanitaria, e questo ci deve far capire che tutto questo dibattito politico non interessa più, ci sono altri problemi e bisogni a cui rispondere”.

“Il PD ricominci a parlare dei bisogni delle persone. Non abbiamo più chiara l’identità del partito: chi siamo, in cosa crediamo e perché c’è da combattere. Cosa vuole il PD? Purtroppo dopo tanti anni abbiamo perso la bussola. Dobbiamo ritrovare la rotta e seguirla tutti insieme, anche con volti nuovi”.

“Gli effetti delle dimissioni da segretario del PD di Nicola Zingaretti non si possono capire bene ancora, ma sicuramente adesso non è il momento di un congresso. Serve coesione e unità, portare un Paese fuori dalla pandemia. Un dibattito interno è comunque necessario, e l’azione di Zingaretti potrebbe accelerare ragionamenti e discussioni sull’identità di un partito che negli ultimi anni si è persa. Mi auspico anche che questo lasci spazio a tutti quei movimenti politici fuori dai partiti che abbiamo visto in piazza”.

“Come si fa politica oggi? – domanda Friggeri – Stiamo vedendo che il sistema dei partiti forse non è più così attuale”.

“Come area riformista, – conclude Friggeri – quello che ci sta a cuore è avere un partito allargato, che possa ancora pensare di essere rappresentante della maggioranza. La sanità, i diritti, il lavoro sono temi urgenti, così come la transizione ecologica. Ci vuole la voglia di cambiare il Paese con riforme strutturali, portare innovazione in un sistema politico che di innovativo ha sempre meno”.

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