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E’ morto Gigi Dall’Aglio: fu tra i fondatori di Teatro Due

E’ morto Gigi Dall’Aglio. Fu fra i fondatori del Collettivo che ha poi dato vita al Teatro Due.

Nato il 4 maggio 1943, aveva iniziato a lavorare in scena nel 1963 come attore prima, poi come regista e direttore del Teatro universitario di Parma.

Per molti anni direttore del Festival internazionale del Teatro Universitario o organizzatore delle manifestazioni culturali collaterali, laureato in Storia del Teatro con una tesi sul “Maggio drammatico cantato” e socio fondatore di una delle prime cooperative di Teatro in Italia: “La compagnia del Collettivo” (un’irripetibile esperienza di lavoro di gruppo), del “Teatro due “(direttore artistico), del “Teatro stabile di Parma” e del Festival internazionale di Teatro (vice presidente).

E’ stato insegnante di Teatro e conduttore di stage in varie scuole d’arte drammatica: Paolo Grassi a Milano (attualmente) ed in altre città in Italia e all’estero: Strasburgo, Francoforte, S.Paulo, Rio de Janeiro, Tunisi.

Dolce e struggente il ricordo affidato ai social da Antonio Mascolo, noto cronista parmigiano, fondatore e a lungo direttore di Parma Repubblica
“”E’ morto il teatro, è morta l’ironia, la dolcezza .
La vita ci ha dato un cazzotto da ko.
Come i grandi del palcoscenico Gigi Dall’Aglio è morto in scena.
Anzi, peggio.
E’ morto in ospedale perché in questi tempi schiodati, con ministri della cultura insensibili, hanno richiuso i teatri , proprio alla vigilia del debutto del suo ultimo lavoro che non a caso si intitolava “A teatro non si muore”.
Mi piace pensarlo come nel ruolo di Antigone col suo sguardo beffardo e altero, a lottare contro queste assurde chiusure dei teatri, contro questo morire soli su quale troppi hanno taciuto.
E’ stata, purtroppo , la sua ultima prova, di teatrante, quelli che dalla parte del torto ci obbligano a praticare la ragione.
Le persone muoiono ma l’attore Gigi Dall’Aglio resterà immortale in questa città e non solo.
Centinaia di giovani devono a lui se hanno scelto regia e recitazione. Gigi era un gigante.
Sessanta anni di teatro di discussioni e anche di delusioni.
Era il più attrezzato culturalmente e teatralmente di quelli che hanno creato Collettivo e poi il Due.
Aveva nel sangue la lezione della commedia dell’arte, una infinita curiosità e una vena politica con la P maiuscola.
Aveva una etica di servizio , la convinzione che il teatro potesse migliorare tutti noi e l’ha praticata per tutta la vita regalando lezioni gratuite a tutti.
Nell’anno della Cultura se ne va uno dei bastioni veramente solidi di questa città, troppo spesso vuota e parolaia.
Era il prof che avremmo dovuto rendere obbligatorio a tutti.
Un pozzo pieno che continuava a riempirsi di sapere e umanità e lo riversava sugli altri, come fossero, fossimo, pianticelle da curare, riparare, fare crescere.
Addio amico di una vita, costruttore di una Parma migliore,
Grazie delle risate, dei pianti , delle avventure, degli appofondimenti in giro per il mondo (ci sarà modo per sottolineare più ampiamente quanto hai fatto).
Addio compagno di sogni.
Un abbraccio a Nice e ai “ragazzi del Paradiso” del Due che lasci dannatamente soli”.

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