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Nuovo Dpcm- Parma Quality Restaurants non ci sta: ‘chiediamo rispetto’ le parole di Nizzi


“Chiusura dei ristoranti alle 18
, quindi il problema siamo noi? È da qui che parte il contagio? A noi non pare. Bisogna essere realisti. Ora più che mai servono regole certe e ragionate e logicamente il massimo rispetto delle disposizioni da parte di tutti” è il commento di Andrea Nizzi, presidente Parma Quality Restaurants, sui contenuti del nuovo Dpcm 

Chi non rispetta le regole è giusto che venga sanzionato- prosegue Nizzi-Ma questa ulteriore stretta sui locali non fa che creare problemi su problemi, generando panico e frustrazione. I cittadini sono stanchi di queste decisioni che sembrano prese a prescindere dalla realtà.

Le persone dopo la riapertura di maggio sono progressivamente tornate nei ristoranti e hanno continuato a farlo con tranquillità e serenità, perché hanno trovato situazioni nelle quali si sentivano e si sentono tuttora sicure. Almeno qui a Parma è stato così. Non mi sembra di aver letto e nemmeno saputo di particolari criticità legate allattività ristorativa.

Ancora una volta, come abbiamo assistito in queste ultime settimane, sembra che si giochi a chi la spara più grossa. In una situazione di emergenza come quella attuale quello che serve è solo una cosa: buon senso. Ma purtroppo sembra che questo proprio non ci sia.

Chiusure anticipate le  possiamo gestire, solo se ragionate. Dobbiamo chiudere alle 24? O alle 23? Vorrà dire che dalle 19 o anche prima saremo pronti per accogliere i nostri ospiti. Ma fare chiudere i ristoranti alle 18 equivale a dire chiudere definitivamente”.

E ancora:”Con la prima ondata della pandemia ci hanno chiesto di abbassare le serrande e di fare sacrifici a fronte di sostegni economici limitati, se non ridicoli in taluni casi. Ma lo abbiamo fatto con senso di responsabilità. Ci siamo poi rimboccati le maniche cercando di lavorare al meglio, senza tirarci indietro davanti ai problemi che incontravamo e lo abbiamo fatto con il sorriso, cercando di guardare in prospettiva, a un ritorno graduale alla realtà ricorda il presidente del consorzio dei ristoratori –. Parliamoci chiaro, dovremo rapportarci con questo virus ancora per tanto tempo. E quindi cosa facciamo? Continuiamo a chiudere e riaprire per mesi e mesi? È questa la soluzione? Quello che serve sono regole che permettano alle attività economiche di lavorare. E controlli chr vigilino sul rispetto di queste regole.

Non si può generalizzare, occorre razionalità in base alla situazione contingente. Ma purtroppo finora non ci sembra che sia questo lapproccio scelto dai nostri governanti.

In questo momento siamo tutti disponibili a fare sacrifici, ma chiediamo anche rispetto. Unaltra chiusura non possiamo permettercela, perché le conseguenze economiche e sociali sulle vite dei lavoratori e dellindotto di questo settore sarebbero disastrose e irrecuperabili” conclude Nizzi.

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