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‘L’emergenza di scrivere’: tracce di quotidianità ai tempi del Covid-19-La nuova solidarietà

L’associazione Intesa San Martino con la sua Biblioteca Sociale Roberta Venturini, mette a disposizione degli iscritti uno spazio in cui raccogliere riflessioni, pensieri, racconti, idee e paure nel periodo di isolamento imposto dall’emergenza sanitaria.

Un’urgenza di far sentire la propria voce nel silenzio scelto dalla città che continua a vivere.

 


VERSO UNA NUOVA SOLIDARIETÀ 

Roberta Calzolaro

Solidarietà, dal latino “solidus”, rapporto di fratellanza, benevolenza, assistenza reciproca e gratuita che unisce un gruppo, poichè come nella geometria, un corpo non cede  alle forze attrattive del vuoto, solo perché le sue componenti restano fra loro ben compatte  e coese.

Sembra chiaro come la geometria ci palesi, che la forza di un qualsivoglia corpo, si concentri essenzialmente nella coesione delle sue parti

Uno Stato è forte e “solido” solo se coeso.

La Costituzione però ci ricorda come la  solidarietà  non sia solo un diritto del cittadino, ma  anche  e soprattutto un  dovere. L’articolo 2 della Repubblica italiana recita infatti: “La Repubblica  riconosce i diritti inviolabili dell’uomo,sia come singolo, sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità e richiede l’adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica, sociale.

In un Paese che certo non si può dire negli anni si sia contraddistinto per consapevolezza  e responsabilità individuale è arrivato il momento di cambiare registro. La logica “del mio orticello” dobbiamo abbandonarla per riscoprirci finalmente parte di un sistema dove ognuno può e deve fare la sua parte.

Vanno bene le parole, vanno bene i gesti, ma nell’emergenza  oggi servono più che mai fatti e la certezza che dopo questa situazione critica, ciascuno di noi non torni ad essere l’italiano medio preoccupato solo di salvaguardare la propria esistenza, bensì si riscopra un cittadino nuovo e più consapevole, ma soprattutto attivo.

Senza aspettarsi solo dallo Stato, dall’Europa, iniziamo noi ad essere cambiamento, con le nostre piccole scelte, i nostri comportamenti di ogni giorno. Per cominciare, iniziamo a rispettare le regole e i divieti che ci vengono imposti in queste lunghe settimane, al fine di salvaguardare la salute  e il bene della collettività.

Poi dopo, magari, entriamo pure nella concezione che le tasse bisogna pagarle, perché chi l’ha evase, oggi è responsabile di quel respiratore e di quel lettino che manca per salvare una vita umana. “Se io mi sottraggo al mio dovere di contribuire sto sfruttando quello che gli altri pagano, con le tasse che pagano” ha detto il Presidente della Repubblica Mattarella.

Alleniamoci sin da ora  a essere solidali, perché dopo la partita sarà ancora dura, iniziamo a credere nella nozione di Stato, con tutte le sue pecche e le sue contraddizioni, per migliorarla.

Sosteniamo l’Italia con dei piccoli gesti: comprando il Made in Italy per esempio, sostenendo la lotta contro la criminalità organizzata e la corruzione, azzerando ogni divario e campo di accusa tra Nord e Sud che non ha mai portato  a niente.

Non dobbiamo più guardare con indifferenza, indolenza e disaffezione tutte quelle trame che non ci riguardano perché abbiamo imparato che ci sono eventi improvvisi e inaspettati talvolta avversi e disastrosi verso cui tutti presentiamo lo stesso grado di vulnerabilità, da cui nemmeno la nostra robusta fede verso il progresso e il nostro smisurato ego ci può salvare.

A tutti fanno paura quelle immagini di morte e sofferenza che ci scorrono davanti agli occhi ogni giorno semplicemente perché mettono a nudo le nostre incapacità e inadeguatezze ricordandoci che siamo uomini. Solo uomini. E come un granello di sabbia,basta una raffica di vento per disperderci.

Perciò dietro ai deliri di onnipotenza da cui ci lasciamo molto spesso contagiare, ricordiamocelo ogni tanto il nostro lato fragile. Lasciamoci contagiare anche dalla fragilità.Riscopriamoci fragili e uniti . Che fragilità non significa soltanto debolezza, vulnerabilità, ma per chi decide,per chi vuole, significa anche opportunità, scoperta  e intuizione.

“La crisi è la più grande benedizione per le persone  e le nazioni, perché la crisi porta progressi. La creatività nasce dall’angoscia come il giorno nasce dalla notte oscura. E’ nella crisi che sorge l’inventiva, le scoperte e le grandi strategie. Chi supera la crisi supera sé stesso senza essere superato”lo ha detto Albert Einstein e in queste poche righe trovo tutto il senso dei sacrifici che stiamo già facendo e dovremo continuare a fare...

Anche il Web in questi giorni ha dato il suo contributo, lauree, concerti, aperitivi on line, che abbattono le barriere dello spazio  e ci fanno sentire “realisticamente più vicini,meno soli durante questo periodo di forzato isolamento.

Il mondo dello spettacolo, influencers, attori, cantanti, invece, si è unito in un unico mantraRestate a casa. Andrà tutto bene. E’ un atto di responsabilità verso voi stessi  e verso gli altri”.

Barilla, Parma Calcio, Ferrero, hanno da poco fatto importanti donazioni per la terapia intensiva dell’Ospedale Maggiore di Parma.

Oggi, intorno al dolore di tutta l’Italia si stringono anche le città di Dubai, Gerusalemme, Sarajevo, e tantissime altre che vogliono farsi sentire vicine, unite alla  sofferenza di un Paese che vede giornalmente aumentare il numero dei decessi e dei contagi, preso in una morsa tra il collasso del sistema sanitario  e il crollo dell’economia. E lo fanno con un gesto simbolico, ma d’effetto per noi italiani che dal televisore  e dai social, riconosciamo quei colori proiettatinei luoghi simbolo di ogni città, come la sintesi della nostra Storia  e della nostra identità.

Accade dunque, che si riaccenda in noi d’improvviso come un lampo nel cielo più rannuvolato, l’istinto puro d’appartenenza, sentiamo pulsare dentro di noi tutta quell’italianità che avevamo dimenticato avere in corpoed ecco allora gli italiani sui balconi, gli italiani sui social, gli italiani dei bigliettini appesi fuori dagli ospedali per ringraziare chi in prima linea  sta combattendo per loro, gli italiani dell’ “Andrà tutto bene”, “Restiamo uniti”, “Ce la faremo”.

Ragazzi, ecco l’Italia che si risveglia, ecco l’Italia che si rialza, l’Italia che con un sorriso si riaccendericordatevela questa Italia, ricordatevelo questo volto dignitoso e orgoglioso di questo nostro Paese, perché sia il volto non solo dell’Italia di adesso ma anche dell’Italia che verrà.                

                                                                                                                        

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