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Accesa l’opera di Nannucci in Pilotta-Quintavalle:’ora spetta ai parmigiani vivere questo spazio’


di Titti Duimio

“Time present and time past are both perhaps present in time future” (Tempo presente e tempo passato sono forse presenti nel tempo futuro) questa dal 22 novembre la nuova luce in Pilotta firmata dal grande artista Maurizio Nannucci che da sempre ‘contamina’ di contemporaneità al neon i più prestigiosi monumenti del mondo.

In perfetta linea con la filosofia che ormai da più di due anni il direttore del Complesso Monumentale della Pilotta Simone Verde porta avanti, l’opera di Maurizio Nannucci ne corona il percorso.

“..democraticità, condivisione sociale, riappropriazione collettiva degli spazi pubblici, opera d’arte come concetto e valore, non come oggetto” dice Simone Verde nella prefazione della newsletter distribuita ai cittadini intervenuti all’evento in cui spiega e racconta la nascita e la realizzazione dell’installazione permanente grazie al supporto dell’Italian Council.

Il giornale sarà pubblicato in 10.000 copie e distribuito gratuitamente a Parma e contemporaneamente al Museo Hermitage di San Pietroburgo, al Museo Boijmans Van Beuningen di Rotterdam, al Centre Georges Pompidou di Parigi e al MAXXI di Roma.

Una frase di T.S.Eliot, quella riportata da Nannucci attorno al palazzo della Pilotta, che ben descrive il tema del tempo e l’effetto del suo scorrere nell’attimo del presente sospeso tra il tempo futuro ‘contenuto nel tempo passato’ (And time future contained in time past-Il tempo futuro è contenuto nel tempo passato). 

“Il futuro è ancorato nel passato-dice l’artista Maurizio Nannucci-e il presente è sospeso tra l’uno e l’altro, in un trascorrere fluido come la luce”

Lettere luminose, cadenziate e ordinate da leggere una per una, compongono parole che incorniciano un luogo simbolico della città collegandolo con il tessuto urbano circostante, inglobando diversità di epoche e storie presenti, accompagnando verso l’interno della Pilotta, luogo di passato e di presente che dialogano inevitabilmente con un futuro imprescindibile.

L’opera d’arte diventa così parte luminosa che scandisce tempo e pensiero, significato dell’involucro di un contenuto di cui ne annuncia e amplifica il senso.

Il più grande museo della città, cuore pulsante della storia culturale di Parma ‘contiene’ il germe del futuro nell’intenzione stessa di narrazione di un passato che lo genera e il gesto di contemporaneità di Nannucci che circonda il palazzo ci ‘conduce’ nel viaggio interno di racconto e confronto tra tempo e tempi.

Forse il primo atto che inaugura ufficialmente Parma Capitale della Cultura 2020.

“Un’iscrizione antichissima che si insinua nel presente ma rimane sospesa un po’ come il cielo, sospeso, azzurro, protettivo che ci indica la via” è il commento di Maria Federica Maestri di Lenz che in serata ha presentato nel cortile della Pilotta una performance di musica elettronica del video-artista berlinese Lillevan dal titolo Eventually Elusive’ in dialogo con l’installazione di Maurizio Nannucci.



“Spetta ai parmigiani ora vivere questo spazio” ha concluso lo storico dell’arte Carlo Arturo Quintavalle nel suo intervento pubblico di fianco alla sovrintendenza, al direttore Simone Verde e Michele Alinovi per il Comune.

Maurizio Nannucci (Firenze 1939), è uno dei protagonisti dell’arte italiana degli ultimi decenni tra i più conosciuti internazionalmente.

Sin dalla metà degli anni Sessanta esplora le complesse relazioni tra arte, linguaggio e immagine, creando inedite proposte concettuali caratterizzate dall’utilizzo di media diversi: neon, fotografia, video, suono, edizioni e libri d’artista.

La sua ricerca, da sempre aperta al dialogo tra discipline diverse, esplora la relazione tra luce, colore, suono e spazio reale ed immaginato, che diventa particolarmente evidente nelle sue grandi scritte al neon, come quelle realizzate sulla facciata degli Uffizi a Firenze, l’Altes Museum di Berlino, il Lenbachhaus di Monaco di Baviera e recentemente il Maxxi di Roma.


In oltre cinquant’anni di carriera ha collaborato e realizzato progetti con Renzo Piano e con altri architetti quali Massimiliano Fuksas, Mario Botta, Nicolas Grimshaw, Stephan Braunfels. È stato invitato più volte alla Biennale di Venezia, a Documenta di Kassel, alle Biennali di Sao Paulo, Sydney, Istanbul e ha esposto nei più importanti musei e gallerie di tutto il mondo.

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