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‘Vita brevis ars longa’ -Scatti sul ‘punto di non ritorno’ di Paolo Novelli in mostra all’Antica Farmacia


di Titti Duimio

Jean Baudrillard nel saggio ‘Lo scambio simbolico e la morte’ afferma: “Al giorno d’oggi non è normale essere morti… Essere morti è un anomalia impensabile, rispetto alla quale tutte le altre sono inoffensive. La morte è una delinquenza, una devianza incurabile”

Nel mondo contemporaneo non c’è spazio per tutto quello che riguarda la morte, la rincorsa a beni materiali considera il fine vita un grande nemico da evitare a favore di giovinezza e felicità vere protagoniste della quotidianità, tema ben trattato dalla rassegna ‘Il Rumore del Lutto’ che aprirà una serie di eventi e incontri in città nei giorni dedicati alla commemorazione dei defunti e che ha presentato la sua anteprima sabato 26 con diverse iniziative in tema.

Questo porta anche ad una trascuratezza dei luoghi che contengono la morte come i cimiteri, abbandonati senza alcuna attenzione perché troppo esplicitamente associati all’anti-vita.

Da qui parte la ricerca ‘Vita brevis ars longa’ di Paolo Novelli, fotografo bresciano, che dal 2002 prosegue e rielabora il suo linguaggio fotografico “basato sull’incomunicabilità nel rapporto con la morte, le opere funerarie dei cimiteri vengono evitate solo per la loro collocazione e nel completo abbandono e disfacimento lanciano un grido di vitalità che sfida e sconfigge l’oblio al quale sono condannati- ci dice l’artista che espone all’Antica Farmacia-Il tempo che passa lascia segni e le statue modificano la loro iniziale conformazione, l’oblio crea effetti straordinari che da un lato trasfigurano dall’altro cambiano proprio l’espressione del volto quasi modificandone le emozioni.”

La resa fotografica è frutto poi di un lungo lavoro di appostamento nei cimiteri per individuare la luce perfetta che possa evidenziare le linee e le ombre senza intaccare l’espressività dei volti delle statue. Un equilibrio ricercato e voluto dall’artista che con l’intervento umano indispensabile cattura l’attimo perfetto e lo ripropone con esperta manualità in modo totalmente analogico e stampa a mano in bianco e nero.

Una rivisitazione non documentale di tutti i maggiori camposanti italiani che non era mai stata fatta e che interpreta emotivamente quel tempo negato eppure esistente che interviene sulle sculture funerarie proseguendone un’esistenza e una modificazione a dispetto del loro significato di statica assenza.

E la luce, simbolo di vita attraverso l’occhio artistico di Paolo Novelli, ne cattura i gesti e li trasforma in movimento espressivo fino a immortalarne l’attimo prima del non ritorno prolungando la vita con l’arte oltre la vita.

Il progetto all’Antica Farmacia + di Parma si sviluppa in concomitanza con l’importante esposizione di Paolo Novelli ‘La Fotografia come differenza’ in corso alla Triennale Milano fino al 3 novembre 2019; una selezione di 40 scatti appartenenti a cinque progetti del fotografo e si concentra sul periodo 2002-2013 con l’intento di evidenziare la nascita e il consolidamento dello stile personale di Novelli.

BIOGRAFIA

Paolo Novelli (Italia, 1976)

Fotografo di ricerca, opera dal 1997 attenendosi alla ripresa analogica in b/n pura;  Nel 1999, dopo essere stato selezionato per uno stage da Fabrica (Agenzia di comunicazione Benetton) diretta da Oliviero Toscani, decide di iniziare un’autonoma ricerca legata al tema dell’incomunicabilità. Porte, tunnel, nebbie, finestre, morte, persone riprese di spalle, caratterizzano i cicli di immagini pubblicati ad oggi in sette monografie, con testi tra gli altri di: Olivo Barbieri, Massimo Minini, A.C. Quintavalle, Lanfranco Colombo, Giovanni Battista Martini . Numerose le mostre personali in spazi pubblici e privati, tra cui: Milano, Triennale (2019) – Genova, Palazzo Grillo (2019) – Amsterdam, Istituto Italiano di Cultura (2015) – Brescia, Galleria Massimo Minini (2011/2016) – Torino, Phos Centro per la Fotografia (2017) – Milano, Galleria Sabrina Raffaghello Arte Contemporanea(2014) – Modena, Galleria Modenarte (2009) – Bologna, Palazzo d’Accursio (2006) – Cremona, Palazzo Comunale (2005), nonché le collettive, tra cui: “Flashback, Fotografia Italiana di Sperimentazione 1960-2016”, Palazzo Ducale di Genova (2016) – “Massimo Minini – Quarantanni 1973-2013”, Triennale di Milano (2013) – “I Mille, scatti per una storia d’Italia” a Palazzo del Governatore di Parma (2012), “Festival di Fotografia di Sestri Levante”, Palazzo Comunale (2009) – “Dieci per Cento: dieci Artisti Contemporanei a Cento”, Rocca di Cento (2008). Sui lavori sono stati pubblicati in riviste italiane ed internazionali, tra cui: Artforum (2016), The Sun Magazine (2015), Zoom (2012), Fool Magazine (2011), Twiggy Fashion Magazine (2014), AD Architectural Digest (2017). Nel 2017 è nominato Socio ad Honorem dall’A.F.I.P. (Associazione Fotografi Italiani Professionisti), presieduta da Giovanni Gastel, in occasione della sua Lectio Magistralis alla Triennale di Milano.

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