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25 ottobre-Al Teatro Crystal di Collecchio il film del felinese Emanuele Valla dopo i successi in America: il trionfo della parola nell’era dei like-TRAILER

L’ultimo lavoro del felinese Emanuele Valla, definito dalla critica “il vincitore morale” al recente Film Festival di Port Townsend, graziosa cittadina americana dove il lungometraggio è stato girato nel 2018, torna in sala nel parmense al teatro Crystal di Collecchio venerdì 25 ottobre alle 21 a chiudere la rassegna “Costruiamo la Comunità: dai social network alla Comunità Umana”. Alla proiezione saranno presenti il regista Valla e il consulente creativo D’Ambrosio per dialogare con il pubblico.

Accolto con applausi a non finire nelle due gremite sale durante le proiezioni al ventesimo Port Townsend Film Festival (USA) circa un mese fa, l’ultimo film del regista felinese Emanuele Valla “Twelve Conversations”, torna nel parmense venerdì 25 ottobre dove alle 21 verrà proiettato al teatro Crystal di Collecchio.

Definito dalla critica americana presente “il vincitore morale del festival” e “una lettera d’amore delle più suggestive alla cittadina di Port Townsend” (è in questa graziosa cittadina vicino a Seattle che è stato girato il film), il lungometraggio vuole ricordare il potere della connessione tra persone in spazi reali, il potere della parola nell’epoca delle connessioni virtuali.

Tutto infatti è possibile perché “qualcosa capita sempre” per riportare una citazione importante del film. Un messaggio che unisce gli spettatori oltre ogni confine geografico.

E’ questa l’anima di “Twelve Conversations”, dodici conversazioni in dodici intense giornate di riprese nel gennaio 2018, che chiuderà la nuova rassegna collecchiese “Costruiamo la comunità: dai social network alla Comunità Umana”: quattro film dell’ultima stagione di altrettanti autori europei con al centro storie di individui ma anche di comunità.

 “Twelve Conversations” è una piccola produzione indipendente ricolma di “serendipità”: un film che fa bene al cuore e che come pochi altri oggi è ancora capace di far sognare lo spettatore; un’attenzione alla parola, alla delicatezza tra i protagonisti che si sono perse; ogni inquadratura, ogni frase ti avvolge e ti entra dentro; un trionfo della parola nell’era dei like: queste alcune delle osservazioni di chi lo ha visto, dal più giovane al meno giovane.

Il copione, nato dalla penna di Joshua W. Scott, cantautore di Seattle, conosciuto dal regista felinese qualche anno fa grazie alla rete dei festival contiene un forte messaggio per chi oggi, talmente connesso ai social da risultare disconnesso dal mondo reale, ha forse perso il valore delle vere conversazioni, dove ci si guarda negli occhi.

Risale a settembre 2017 il primo seme del progetto, quando Valla è tornato a trovare Scott: tutto è decollato velocemente, da subito durante il casting sono emersi con chiarezza i due volti che avrebbero dato voce a Noah (Gabe Smith) e Jane (Laurie Getchell), i due protagonisti.

“Sperimentare una nuova sensibilità– afferma Valla – e raggiungere il traguardo di poter filmare con attori locali che si muovevano praticamente quasi in un unico ambiente, con un testo in inglese, è stata una sfida nella sfida”.

Jane torna a Port Townsend, dove il padre, collezionista di dischi in vinile, aveva vissuto per anni. Ed è lì che qualcosa accade: l’incontro casuale con un ragazzo che porterà risvolti inaspettati.

“Contentissimo di avere partecipato, – commenta Claudio Coloretti, direttore della fotografia – ho incontrato grande professionalità e preparazione da parte degli attori, per una sceneggiatura mai banale, ricca di piccole sfumature. Lavorare a stretto contatto con Emanuele è stato divertente soprattutto per l’aspetto artistico fatto di tantissimi e determinanti briefing nel cuore della notte, dopo intere giornate di riprese. E’ stata la prima volta che ho fatto un lavoro complesso con quattro apparecchi illumino-tecnici e che ho girato un film, tra interni ed esterni, in così pochi giorni”.

A dare una mano anche Dario D’Ambrosio, qui consulente creativo. “Il film ha forza e dignità fortissime – spiega, e aggiunge – e il fatto che Joshua arrivasse da altri tipi di esperienze ha conferito un valore aggiunto al copione: chiunque avesse scritto solo copioni non avrebbe potuto scrivere questo così bene”.

La colonna sonora ufficiale del film Twelve Conversation è composta da una selezione di brani della discografia di Joshua Scott dagli anni Settanta ad oggi, che accompagnano la narrazione come una voce fuori campo che approfondisce gli stati d’animo dei protagonisti.

Inoltre le canzoni che si sentono nel negozio di Noah sono del gruppo Tafel Musik, eclettica band dell’Appennino parmense che, utilizzando strumenti come  didjeridoo, ukulele e banjo insieme agli strumenti classici del rock, sposa alla perfezione le atmosfere americane.

Alla proiezione saranno presenti il regista Valla e il consulente creativo D’Ambrosio per dialogare con il pubblico.

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