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‘La violenza è una scelta non un raptus’- “Nel mondo degli uomini” e “Nessuno ci può giudicare”: due rassegne contro la violenza di genere fra settembre e novembre a Parma

È partita dai recenti fatti di cronaca che hanno visto l’ennesimo femminicidio in nome di presunto e solo supposto amore, la conferenza stampa di presentazione dei due appuntamenti del progetto O.P.E.N.² volto a contrastare la violenza di genere che si svolgeranno fra settembre e novembre a Parma in molti luoghi culturali della città.

“Oggi per me essere qui è doveroso ma anche doloroso. Come uomo mi sento parte di quella metà del cielo che uccide e prevarica le donne e ne vorrei prendere le distanze, ma come giornalista mi permetto di far osservare come il problema della violenza sulle donne sia anche un problema culturale e di linguaggio. Mi schiero con forza contro un titolo apparso ieri su un giornale nazionale che definiva ‘gigante buono’ un uomo che si è macchiato di un delitto così feroce e ingiustificabile’. Forse anche noi che facciamo informazione dovremmo stare attenti alle parole che usiamo quando affrontiamo argomenti di questo tipo che rientrano in una sfera culturale di civiltà. Noi uomini abbiamo il dovere di immischiarci per rovesciare un linguaggio e recuperare una consapevolezza indispensabile per un paese civile” dice Gabriele Balestrazzi di Maschi che s’immischiano.

“Nel mondo degli uomini” e “Nessuno ci può giudicare” le due rassegne, interamente gratuite sono dedicate a valorizzare e a promuovere il contrasto alla violenza di genere e a sensibilizzare verso il riconoscimento di una società libera da stereotipi, discriminazioni e sessismo” ha sottolineato Nicoletta Paci assessora alle Pari Opportunità in apertura.

“Siamo contenti di partecipare a questa iniziativa di O.P.E.N.² (Ogni persona è noi)perché crediamo che occasioni per offrire spazi volti alla prevenzione e alla formazione su questi temi sia fondamentale. E’ una problematica culturale quella della violenza e riuscire a fare rete tra le Istituzioni e le associazioni attraverso questo progetto darà la possibilità a molte più donne di essere accolte e ascoltate e a tanti cittadini di avere una maggiore consapevolezza” ha sottolineato Daniela Manici vice presidente del Centro Anti Violenza.

Il Centro Studi e Movimento presenterà delle vere e proprie lezioni, delle narrazioni di quella che è stata la storia femminile in Piazza. “Avremo lettrici e artisti che ci accompagneranno nei racconti. Lo scopo di raccontare la storia, di andare alle origini, serve sia per capire il passato ma soprattutto per infondere coraggio e forza a tutti coloro che si battono per questi temi” ha detto Michela Cerocchi.

“Della violenza dobbiamo prendercene cura tutti e dobbiamo farlo mettendoci in rete puntando ad un obiettivo comune. La rassegna è frutto di un lavoro collettivo con il Cine Club d’Azeglio e Europa Cinemas, vuole prevenire e promuovere un’immagine della maschilità più complessa. Una immagine maschile in divenire con diverse sfaccettature” ha concluso Marco Deriu.

Capofila del progetto è il Comune di Parma, in partnership con il Comune di Fidenza (Capofila del Distretto), il Comune di Langhirano (Capofila del Distretto Sud-Est), l’unione dei Comuni Valli Taro e Ceno, l’Asp Distretto di Fidenza, l’AUSL di Parma, l’Associazione Centro Antiviolenza, Giolli Cooperativa Sociale, il Centro Studi per la Stagione dei Movimenti, l’Associazione Maschile Plurale, Maschi che si immischiano.

La rassegna “Nel mondo degli uomini” a cura dell’Associazione Maschi che s’immischiano prende il via lunedì 16 settembre, ore 20.30, al Cinema D’Azeglioe prosegue, con vari appuntamenti, fino al 28 ottobre. La domanda da cui parte è “Che cosa sono gli uomini oggi?” Infatti quotidianamente, o quasi, si manifestano nuove forme di sessismo, di discriminazione e di violenza maschile che si sono affiancate o hanno preso il posto di quelle vecchie. Eppure il mondo degli uomini è composito, frammentato e in subbuglio rispetto a un passato caratterizzato da un ruolo maschile monolitico. Nuovi modi ed esperienze di maschilità e di paternità basati su altri valori, altre priorità e altre prospettive si vanno più o meno consapevolmente facendo spazio, rivendicando un diverso modo di sentire e gettando le proprie radici. Le proiezioni dei film sono accompagnate da discussioni con i rappresentanti di associazioni coinvolte nel progetto.

Invece la rassegna “Nessuno ci può giudicare” a cura del Centro Studi Movimenti, prevede due serate dedicate alle storie femminili tra anni 60 e 70: giovedì 19 settembre “Dall’Italia contadina alla rivoluzione sessuale”e martedì 1 ottobre “Dal ‘68 ai femminismi”, alle 21 in Piazzale Inzani. Gli incontri, con le storiche Margherita Becchetti e Michela Cerocchi e la partecipazione degli artisti Beatrice Baruffini, Guido Maria Grillo, Francesco Pelosi, Franca Tragni, raccontano del mondo delle donne che, a piccoli passi, e poi a gran voce, hanno affrontato e cambiato la società che avevano di fronte, una società degli uomini e per gli uomini, la grande trasformazione tra gli anni Cinquanta e Sessanta, quali effetti ha avuto sul mondo femminile il cambiamento sociale innescato, la rivoluzione sessuale, i movimenti femministi degli anni Settanta.

La rassegna “Nessuno ci può giudicare” prosegue con un calendario di presentazione di libri, in vari luoghi culturali della città, a partire da giovedì 10 ottobre, alle 18.00, per proseguire con numerose date fino al 30 novembre, sempre alle 18.00. Si tratta anche di un’occasione per fare incontrare diverse discipline: la storia, l’antropologia, la sociologia, le arti, la letteratura, con l’obiettivo di educare donne e uomini a una società più giusta, più equa e più libera.

Tutti i libri presentati, seppure da punti di vista differenti, sono incentrati sul riconoscimento e il rispetto delle differenze di genere, sul superamento degli stereotipi, per favorire una cultura positiva sui rapporti di genere e sulle loro rappresentazioni, anche attraverso linguaggi artistici e culturali.

NESSUNO CI PUÒ GIUDICARE

PERSONE E RELAZIONI. RIFLESSIONI SU UN MONDO CHE PUÒ CAMBIARE

a cura del Centro studi movimenti

Giovedì 19 settembre, ore 21.00

Piazzale Inzani – Parma

Nessuno ci può giudicare. Storie femminili tra anni 60 e 70

Dall’Italia contadina alla rivoluzione sessuale

Martedì 1 ottobre, ore 21.00

Piazzale Inzani – Parma

Nessuno ci può giudicare. Storie femminili tra anni 60 e 70

Dal ’68 ai femminismi

Giovedì 10 ottobre, ore 18.00

Chourmo EnoLibreria, Strada Imbriani 56 – Parma

La prostituzione nell’Italia contemporanea. Tra storie, politiche e diritti, a cura di Annalisa Cegna, Natascia Mattucci, Alessio Ponzio, Eum edizioni (2019)

Annalisa Cegna dialoga con Ilaria La Fata (Centro studi movimenti) e Silvia Vesco (CIAC Onlus)

In collaborazione con CIAC onlus

Mercoledì 23 ottobre, ore 18.00

Auditorium “Casa Matteo”, via Saragat 33/a – Parma

Siamo marea. Come orientarsi nella rivoluzione femminista di Benedetta Pintus e Beatrice Da Vela, Villaggio Maori (2019)

Benedetta Pintus, dialoga con Margherita Becchetti (Centro studi movimenti) e Elisabetta Salvini (L’otto anche domani – Comitato NoPillon)

In collaborazione con L’otto anche domani – Comitato NoPillon

Giovedì 7 novembre, ore 18.00

Centro giovani Federale, via XXIV maggio 15 – Parma

Fragole, pomodori, molestie e sfruttamento nel Mediterraneo di Stefania Prandi, Settenove (2018)

Stefania Prandi dialoga con Susanna Preo (Centro studi movimenti) e Francesco Rossi (CIAC onlus)

In collaborazione con CIAC onlus

Giovedì 14 novembre, ore 18.00

Libreria Mondadori, piazza Ghiaia 41/a – Parma

Diventare uomini. Relazioni maschili senza oppressioni, di Lorenzo Gasparrini, Settenove (2016)

Lorenzo Gasparrini dialoga con Michela Cerocchi (Centro studi movimenti) e Giacomo Mambriani (Maschile Plurale)

In collaborazione con Maschile Plurale e Maschi che si immischiano

Sabato 30 novembre, ore 17.00

Auditorium “Casa Matteo”, via Saragat 33/a – Parma

Libere tutte. Dall’aborto al velo, donne del nuovo millennio, di Giorgia Serughetti e Cecilia d’Elia, Minimum fax (2018)

Giorgia Serughetti dialoga con Tifany Bernuzzi (Centro studi movimenti) e Arianna Gatti (Associazione Centro Antiviolenza)

In collaborazione con Associazione Centro Antiviolenza

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